La Nuova Sardegna

Sassari

Studente pestato e chiuso in auto L’imputato: fu lui ad aggredirmi

di Nadia Cossu

Alla vittima era stata tesa una trappola con un sms dal fidanzato geloso di una sua amica A processo ci sono anche altri due giovani, tutti accusati di sequestro di persona e violenza privata

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SASSARI. «È stato lui ad aggredirmi, io mi sono soltanto difeso dandogli tre schiaffi». Ieri mattina davanti al giudice Teresa Castagna si è tenuta l’udienza del processo che vede tre imputati per l’aggressione allo studente sassarese Francesco Baiardo, secondo l’accusa pestato e rinchiuso nel bagagliaio di un’auto (era stato liberato dai carabinieri) dal fidanzato geloso di una sua amica. A processo ci sono Mauro Garau, 31 anni, suo fratello Alessandro di 27, entrambi residenti a Santa Teresa e il loro amico Dario Satta, 33 anni, di Palau. Sono tutti accusati di sequestro di persona, violenza privata e percosse aggravate (alla vittima furono assegnati 40 giorni di cure)

Ieri Mauro Garau (l’allora fidanzato dell’amica di Baiardo) assistito dall’avvocato Mario Rosati si è sottoposto a esame e ha negato ogni accusa a suo carico. Ha confermato soltanto di aver inviato il famoso “messaggio trappola”. Quello, cioè, che scatenò il putiferio.

Francesco, studente universitario, (assistito dall’avvocato Pietro Diaz ieri sostituito dalla collega Teresa Pes) sentito in aula dal giudice raccontò cosa avvenne tra corso Angioy e viale Mancini quell’alba di sei anni fa. Un incubo durato più di mezzora, a suo dire, una tragedia evitata grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri. Il giovane, all’epoca 22enne, molto conosciuto negli ambienti giovanili universitari di Sassari, sarebbe finito tra le grinfie del gelosissimo fidanzato di una sua amica, colpevole di averla salutata con troppo entusiasmo poco prima in discoteca. Lo studente era arrivato al pronto soccorso con il viso trasformato in una maschera di sangue, gonfio e con diverse contusioni al torace. «Ero appena rientrato a casa intorno alle 5 – aveva raccontato Francesco – quando mi è arrivato un sms dove c’era scritto: “Mi hanno lasciata sola in corso Angioy al freddo, puoi venire a prendermi per accompagnarmi a casa?”. Un messaggio che poteva starci visto che è un’amica dai tempi delle superiori. Così l’ho raggiunta, lei era all’angolo di viale Mancini, spaventata e infreddolita. Ho aperto il finestrino per chiamarla e lei ha fatto appena in tempo a dirmi: “Scappa, scappa è stato il mio ragazzo a mandarti l’sms, vuole...”. Un secondo dopo mi è arrivato un pugno in faccia. Sono rimasto stordito, mentre uno alto e grosso apriva lo sportello della mia Polo e mi tirava fuori con la forza». E per lo studente a quel punto sarebbe cominciato l’incubo. Il fidanzato geloso gli ha urlato in faccia parole di ogni genere e poi avrebbe cominciato a picchiarlo. Pugni, schiaffi, calci davanti a due amici che nulla avrebbero fatto per fermarlo (e infatti sono imputati in concorso con Mauro Garau). Francesco raccontò anche di esser stato poi acchiappato per un braccio e trascinato verso i giardini pubblici. La città era deserta a quell’ora. «Mentre mi riportava in corso Angioy sono riuscito a fare il 112 con il cellulare che avevo in tasca. Arrivati lì, mi ha preso di peso, mi ha scaraventato dentro un cassonetto e l’ha chiuso. Poi, mi ha tirato fuori e mi ha incastrato nel bagagliaio della mia auto. Quando stava per partire sono arrivati i carabinieri. Ho capito che erano loro e ho dato dei pugni sulla fiancata per farmi sentire. Così sono stato liberato». Versione negata da Mauro Garau: «Io non l’ho rinchiuso da nessuna parte, lui mi ha dato una sportellata e allora io gli ho dato tre schiaffi. Io l’ho visto scendere dalla macchina quando sono arrivati i carabinieri, ma non dal bagagliaio»

Ieri si è sottoposto a esame anche Alessandro Garau (assistito da Roberto Dessanti) che ha negato di essere lì quella sera: «Mi sono avvicinato solo un attimo per prendere il giubbotto, poi sono andato via». Versione confermata da due amici che erano con lui in auto e che ieri sono stati sentiti come testi citati dalla difesa. Il terzo imputato, Dario Satta (assistito da Agostinangelo Marras), non si sottoporrà invece a esame. Il 6 luglio è prevista la discussione.

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