La Nuova Sardegna

Sassari

Aggredirono un’anziana, condannati due giovani

di Nadia Cossu
Aggredirono un’anziana, condannati due giovani

Quattro anni e 6 mesi a Rebeccu e Concas per la tentata rapina a una disabile. L’episodio risale al 2012, la donna fu picchiata nella sua casa di Porto Torres

30 aprile 2016
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SASSARI. Una condanna a quattro anni e sei mesi per la brutale aggressione del 2012 a un’anziana disabile di Porto Torres. È la sentenza emessa dal giudice Maria Teresa Lupinu nei confronti di due giovani che avrebbero fatto parte della banda (composta da sei persone) che quella sera di maggio di quattro anni fa aveva intenzione di rapinare l’anziana nella sua casa al Villaggio Verde. I due imputati sono Giovanni Rebeccu (assistito dall’avvocato Pina Zappetto) e Alessio Concas (difeso da Mauro Norcia). Loro avevano scelto il rito ordinario mentre gli altri sono stati già giudicati (e condannati) con rito abbreviato.

Il pomeriggio del 6 maggio 2012, alcune persone incappucciate avevano fatto irruzione in casa dell’anziana in sedia a rotelle: l’avevano scaraventata per terra e picchiata. Erano alla ricerca di qualcosa da rubare ma due vicini avevano sentito le urla di dolore della vittima e li avevano costretti a fuggire senza bottino. Per quell’episodio sei ragazzi erano finiti sotto accusa per tentata rapina aggravata, lesioni aggravate e danneggiamento. In un primo momento i carabinieri avevano individuato solo Rebeccu e Concas, entrambi 25enni, di Porto Torres. Nel corso di un interrogatorio poi Concas aveva chiamato in causa altre quattro persone (tra cui un minorenne). Subito dopo la Procura aveva chiesto un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni di Concas e proprio durante l’incidente probatorio il giovane aveva detto al giudice di non aver avuto niente a che fare con l’aggressione all’anziana.

Durante il colloquio protetto, interrogato dal pm Carlo Scalas, il ragazzo aveva puntato il dito contro gli altri indagati, definendone ruoli e posizioni. E questo - così aveva spiegato allora - perché subito dopo la mancata rapina i carabinieri lo avevano fermato e gli avevano fatto domande. Allora lui aveva capito di essere sotto la lente degli investigatori, si era informato su chi avesse partecipato e si era rivolto a Rebeccu e al minore. Sarebbero stati loro a “confessargli” di aver preso parte al colpo fallito. Quel 6 maggio con i volti coperti dal cappuccio della felpa, almeno in tre avevano bussato alla porta dell’anziana riuscendo a farsi aprire con l’inganno. Poi l’avevano picchiata con pugni alla testa e al collo. Volevano ripulirle l’appartamento e per terrorizzarla le avevano tirato i capelli, prima di farla cadere per terra. Il pm Scalas, nell’avviso di chiusura delle indagini, aveva contestato la tentata rapina aggravata dal numero di presunti partecipanti (sei), e poi le ipotesi di reato di lesioni e danneggiamento. Gli avvocati Zappetto e Norcia hanno annunciato che attenderanno le motivazioni della sentenza e poi ricorreranno in appello.

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