«Ci sentiamo prigionieri della burocrazia»
Nuova protesta dei lavoratori della Raffinerie di Porto Torres davanti all’Agenzia delle Dogane
SASSARI. Seconda protesta in pochi giorni davanti all’Agenzia delle Dogane da parte di una delegazione di lavoratori della Raffinerie di Porto Torres accompagnati dai rappresentanti sindacali. Ieri mattina la delegazione è anche riuscita a entrare nei locali della direzione ed ha avuto un incontro con un funzionario che ha illustrato i motivi per i quali sono stati sigillati i serbatoi dell’azienda che opera nella zona industriale turritana.
Spiegazioni che, però, non hanno convinto i manifestanti e che si aggiungono - secondo gli esponenti sindacali - alla scarsa chiarezza degli atti ufficiali che sono stati notificati a suo tempo.
«Oltre ai serbatoi avete sigillato anche il nostro futuro», questo uno degli slogan pronunciati ieri dai lavoratori.
Intanto l’azienda si muove su più fronti per cercare di arrivare a una soluzione positiva della vertenza. Il 5 maggio si svolgerà l’udienza in Commissione Tributaria, mentre per il 9 dello stesso mese è stato fissato l’appuntamento per l’udienza davanti al Tribunale amministrativo regionale.
«Ci sentiamo prigionieri della burocrazia – ha urlato ieri mattina uno dei lavoratori – ed è assurdo che non arrivino risposte. Intanto noi siamo senza lavoro, le nostre famiglie senza reddito. Auspichiamo che qualcuno si occupi del nostro caso al più presto. Non possiamo aspettare».