La Nuova Sardegna

Sassari

bonorva

Due medici per il futuro del paese

Antonello Zanza, ex sindaco, e Massimo D’Agostino suo assessore

08 maggio 2016
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BONORVA. Medici contro… A capeggiare le due liste presentate nei termini per l’elezione del nuovo consiglio comunale che succederà a Giammario Senes, saranno, infatti, proprio due medici che guideranno le liste civiche scese in campo. Antonello Zanza, medico del 118, capeggerà la lista “Antonello Zanza sindaco - Paris per Bonorva” che presenta solo undici dei dodici possibili candidati a un posto di consigliere, e Massimo D’Agostino, medico penitenziario, con la lista civica, completata con dodici candidati, di “Idee per cambiare Bonorva”. Entrambi hanno avuto un importante precedente politico amministrativo. Zanza ha frequentato i banchi del consiglio per circa venticinque anni. Dopo una prima esperienza nel 1985, nelle fila del Psi, (durata un anno), dal 1992 al 2001 ha operato per due legislature con la minoranza di una lista civica. Nel 2001 è stato eletto sindaco e ha governato per l’intera legislatura fino al 2006 quando, per altre due legislature, (2006/2016), è tornato nelle fila della minoranza, sempre al’interno di una lista civica. Massimo D’Agostino ha vissuto l’esperienza amministrativa per dieci anni, sempre all’interno della maggioranza. La prima elezione risale al 1997, nelle fila dell’Ulivo e, con Giammario Senes sindaco, ha ricoperto l’incarico di assessore alle Politiche sociali. Dal 2001 fino al 2006, ha fatto parte della lista civica presentata da Antonello Zanza che ha vinto le elezioni e ha avuto il ruolo di assessore ai Lavori pubblici. Due carriere ed esperienze politiche che hanno conosciuto platee e pensieri diversi ma che entrambi hanno affrontato con impegno e dedizione. Hanno scelto di mettersi ancora una volta al servizio della comunità, hanno osservato, pur conoscendo le tante difficoltà cui dovranno andare incontro per la gravità della situazione occupazionale nel paese, il crescente disagio sociale, il minaccioso decremento demografico, che corre su una vertiginosa parabola discendente e la continua perdita o limitazione dei servizi pubblici, nella speranza di riuscire a rompere, o almeno interrompere, quel silenzio, sempre più profondo e preoccupante, del governo regionale e Nazionale. Il loro tentativo di ribellione a un periodo di triste decadenza, secondo molti cittadini, qualunque sia il risultato elettorale, è comunque da apprezzare.

Emidio Muroni

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