La Nuova Sardegna

Sassari

La benedizione del mare ha chiuso la Festha Manna

di Gavino Masia
La benedizione del mare ha chiuso la Festha Manna

Il sindaco di Sassari ha riconsegnato le chiavi della basilica al parroco don Tanca L’arcivescovo ha sottolineato la testimonianza lasciata dai Martiri Turritani

17 maggio 2016
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PORTO TORRES. Dentro la maestosa Basilica di San Gavino e sull’altare eretto all’ingresso del porto commerciale si sono svolti ieri mattina gli ultimi riti religiosi della Festha Manna. La chiesa romanica gremita di fedeli per seguire il Pontificale presieduto dall’arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei, e il lungo corteo formato da ministranti della chiesa, comitati di bandiera e gruppi folk che si è poi snodato lungo il corso Vittorio Emanuele in direzione del porto per la benedizione del mare, confermano la grande devozione della comunità diocesana verso i Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario.

Di grande suggestione la messa del vescovo, cantata dal coro della Basilica diretto da Gavino Sanna, concelebrata dai canonici del capitolo turritano e dai sacerdoti della diocesi: padre Paolo ha ricordato più volte il rapporto che esiste tra misericordia e martirio nella testimonianza lasciata dai tre Martiri, quella «Misericordia che potrà salvare il mondo a dispetto del dio denaro e delle guerre».

Nella lunga omelia l’arcivescovo ha anche sottolineato come la città turritana sia cresciuta affrontando le difficoltà: «I martiri sono morti e devono diventare esempio di vita e di giustizia, perché solo chi da la vita può dire parole che rimangono nel tempo».

Alla fine della funzione religiosa si è riproposto l’intreccio di fede, devozione e tradizione popolare con il rito simbolico della consegna delle chiavi. Davanti al sindaco di Sassari Nicola Sanna, al sindaco di Porto Torres Sean Wheeler e al vescovo dell’arcidiocesi di Sassari è avvenuta la riconsegna delle chiavi della chiesa all’autorità, Nicola Sanna, che poi le ha immediatamente restituite al parroco don Mario Tanca. Una tradizione che risale a diversi secoli fa, poi caduta in disuso, significativa dell’appartenenza della Basilica di San Gavino alla municipalità di Sassari, che richiedeva e riconsegnava le chiavi al parroco perché la amministrasse come segno del riconoscimento della buona conservazione e della cura del complesso religioso. «La storia ci ha voluto uniti – ha detto il sindaco Sanna – e credo anche il futuro ci vedrà sempre uniti: non mancano certo le differenze, ma è proprio attraverso le differenze si arricchisce l’umanità e si possono fare tanti passi in avanti». Il sindaco Wheeler ha invece voluto esprimere la sua gratitudine ai fedeli che si sono avvicinati alla Basilica dai tanti paesi vicini e a coloro che hanno affrontato il pellegrinaggio notturno da Sassari a Porto Torres.

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