La Nuova Sardegna

Sassari

Premiati sei giovani poeti del Canopoleno

Cerimonia di consegna delle borse di studio “Marta Mameli”. Versi ispirati alla musica di Paolo Fresu

24 maggio 2016
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SASSARI. Una cerimonia all’insegna del ricordo e della speranza per il futuro, fatto di studio e di sogni, di progetti e di coraggio. Sabato l’aula magna del liceo classico Canopoleno ha ospitato la cerimonia della consegna delle borse di studio in memoria della giovane studentessa Marta Mameli, scomparsa prematuramente cinque anni fa. In prima fila i genitori di Marta, promotori di una iniziativa che mira a premiare le eccellenze. Centotrenta partecipanti si sono misurati con la stesura di un testo poetico in prosa ispirato musicalmente da Paolo Fresu. Gli studenti, come hanno sottolineato i docenti, sono stati in grado di creare, attraverso i testi, immagini inedite e suggestive dalla grande forza comunicativa. Un’occasione importante per ricordare una ragazza straordinaria e per mantenere vivo il suo ricordo. La quarta edizione del concorso promosso dalla famiglia, insieme alla associazione “Albero di Marta” e al liceo Classico Canopoleno, era aperta a tutti gli studenti dei licei annessi al convitto nazionale Canopoleno (Classico, Europeo e Sportivo).

La commissione ha designato i sei vincitori: per il biennio Marco Castiglia, primo classificato, seguito da Valeria Vignocchi e da Antonio Bilotta. Per il triennio, gli assegni sono spettati a Elisabetta Petrone, Agnese Cossu e Chiara Sardu.

La commissione ha elogiato l’impegno di tutti i concorrenti. Le borse di studio sono state accompagnate da sintetica motivazione, in base ai criteri di: originalità, qualità, capacità comunicativa, attinenza al tema del concorso.

Le borse di studio saranno finanziate con i fondi messi a disposizione dalla famiglia Mameli, dall’istituto scolastico e dal comitato Alberodimarta. Tutto il personale del liceo Canopoleno tiene molto a portare avanti il ricordo di Marta Mameli.

«Faremo il possibile per portare avanti questo premio – ha detto l’insegnante Anna Maria Canneddu –: un modo per far crescere nei ragazzi doti culturali, di condivisione e di rispetto, ciò che tutti dovrebbero coltivare nel proprio cuore con grande impegno».

Daria Pinna

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