La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Metti un pomeriggio soleggiato all’interno del palazzo del Marchese con Vittorio Sgarbi che guarda attentamente la prima mostra dedicata a Mario Paglietti. Il critico d’arte, accompagnato dall’ex sindaco Eugenio Cossu, ha visitato ieri le opere del decoratore, pittore, ritrattista e abile disegnatore tra i più importanti che hanno operato in Sardegna tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento.

«E’ un pittore di provincia che si è esercitato su temi post-impressionistici con i soggetti di natura morta – ha detto Sgarbi – e con ritratti che derivano all’80% da fotografie che ha poi trasformato in immagini viventi: c’è un’ottima accademia, un gusto d’identità sarda che è molto risentita in questa dimensione severa». L’iniziativa organizzata dal Lions Club Porto Torres, in collaborazione col Comune, è stata visitata da circa millecinquecento persone, che hanno potuto ammirare ritratti, nature morte e paesaggi di piccole dimensioni in cui l’artista portotorrese esprime in maniera vivace e con estrema attenzione la modernità delle sue opere. «Mi devo scusare perché non conoscevo il pittore sardo – ha aggiunto Sgarbi –, che ha lavorato nell’area del sassarese con la volontà di rimanere molto convenzionale, ma posso dire che i suoi paesaggi post-impressionistici rappresentano un documento importante di conoscenza dell’arte sarda». La mostra di Mario Paglietti, artista che nacque a Porto Torres nel marzo del 1865, resterà aperta fino 31 maggio.

Gavino Masia