La Nuova Sardegna

Sassari

La Corte dei Conti bacchetta il Comune

di Giovanni Bua
La Corte dei Conti bacchetta il Comune

Inadeguato il piano di razionalizzazione delle partecipate: manca la relazione tecnica e le dismissioni sono sempre rinviate

30 maggio 2016
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SASSARI. La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Sassari sul piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie. E lo invita ad «assumere tutte le necessarie iniziative correttive». Oggetto del contendere l’assenza di una relazione tecnica allegata, espressamente prevista dalla legge, dalla quale si dovrebbe desumere il quadro finanziario alla base delle decisioni di razionalizzazione, semplificazione e riduzione delle partecipate. Ma anche il «ripetuto differimento della conclusione delle procedure di dismissione, decise da diversi esercizi», che fanno sì che il piano risenta di «mancanza di concretezza attuativa». E, non ultimo, l’assenza del previsto passaggio in consiglio del documento adottato invece con un decreto del sindaco.

La strigliata. Una strigliata in piena regola, con la relatrice della deliberazione (la 71/2016 dello scorso 26 maggio) che rammenta al Comune: «gli obblighi di contenimento dei costi vigenti, con particolare riguardo al compenso degli amministratori e al numero degli stessi».

La legge. Questo il succo della dettagliata quanto attesa relazione della magistratura contabile. La legge di stabilità per il 2015 ha disposto infatti che gli enti locali dal 1 gennaio 2015 mettano in moto un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015. La medesima legge dispone che i sindaci definiscano e approvino un piano operativo contenente le modalità e i tempi di attuazione, nonché l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire.

Il piano. Iter seguito dal Comune che ha adottato il piano a giugno 2015 e trasmesso alla sezione la relazione sui risultati conseguiti l'8 aprile 2016.

Impossibile. Da sottolineare che, proprio nel piano, approvato dal sindaco con proprio decreto il 27 maggio 2015, Palazzo Ducale mette le mani avanti, sottolineando preliminarmente «le difficoltà interpretative e applicative a cui dà luogo la normativa» e concludendo che «un piano di razionalizzazione vero e proprio non sia attuabile».

Il piano poi richiama una serie di azioni di razionalizzazione già messe in campo, con ben tre ricognizioni delle partecipazioni nel 2009, nel 2013 e nel 2014. E segnala poi i rallentamenti subiti per «l'atteggiamento di resistenza passiva manifestato dalle società».

Niente tagli. Risultato: l’iniziale e ambiziosa lista dei tagli si riduce clamorosamente alla sola Demos (nel mentre fallita), e al liceo musicale Canepa. Per l’Ente Concerti “De Carolis” la procedura di dismissione risulta ancora da completare, per la Someeans si è deciso un passo indietro giudicando la partecipazione non onerosa e strategica. Per la società ippica ci sono difficoltà, visto che «avrebbe avanzato una proposta di liquidazione ritenuta non congrua dagli uffici del Comune rispetto alla quantificazione del credito vantato dallo stesso Comune». E problemi ci sono anche con la Promin, per un contenzioso su crediti vantati dal Ministero del lavoro. Il consorzio Zir è in liquidazione perenne, ma mai attuata. Per la Stl se ne parla, se tutto va bene, per fine 2016. Atp, Abbanoa e Consorzio industriale non si toccano.

Da rifare. Il tutto spiegato in un piano che la Corte rileva che non sia passato attraverso deliberazioni assunte dal Consiglio (come previsto dal Tuel) e non corredato di apposita relazione tecnica. Un pasticcio insomma, da riparare nel più breve tempo possibile.

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