La Nuova Sardegna

Sassari

Sfida all’ultimo voto nel borgo medievale

di Gabriella Grimaldi
Sfida all’ultimo voto nel borgo medievale

Due liste in lizza per l’elezione del nuovo consiglio comunale a Monteleone Rocca Doria che conta appena 125 abitanti

01 giugno 2016
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Centoventicinque anime di cui 108 aventi diritto al voto, tra i quali 9 residenti all’estero: 99 persone dunque (il 50 per cento sono ultraottantenni) il 5 giugno potrebbero, se lo vorranno, presentarsi al seggio per scegliere tra due candidati sindaco. Questi i numeri di Monteleone Rocca Doria, piccolissimo borgo medievale incastonato in un monolite di tufo a picco sul lago Temo e su un panorama mozzafiato. Luogo amato dagli arrampicatori sportivi per le sue pareti altissime, dagli escursionisti e da chi è alla ricerca di un eremo dove ritirarsi forse per sempre, alle undici di mattina è immerso in un silenzio irreale. Neppure una persona nel corso (sa carrela), e neanche nei vicoli intorno, fra le case d’epoca con facciate curatissime nei loro colori pastello. Le uniche voci sono quelle dei bambini della materna di Putifigari impegnati in un laboratorio nel museo del pane tradizionale. Per il resto tutto è immobile, tranne alcuni mezzi di passaggio marchiati con gli stemmi del Comune: un pullmino per il trasporto di disabili e un fuoristrada dotato di idrante. «Sono mezzi che ci ha regalato la Regione per combattere lo spopolamento - attacca non senza polemica il sindaco uscente Antonello Masala, candidato assieme a tutto il consiglio con la lista “Uniti per Monteleone” -. Le cause dello spopolamento le conoscono bene i nostri politici ma si guardano dall’affrontarle. Ci danno i mezzi ma non si sa chi li dovrebbe usare visto che le assunzioni sono bloccate al budget del 2009». E parla della difficoltà di avviare qualunque impresa con costi fiscali che non tengono conto delle dimensioni dei centri e della platea di persone alle quali queste attività si potrebbero rivolgere.

Cinquantun anni, di Monteleone Roccadoria, Masala (orientamento centrosinistra, in aspettativa dalla Conad di Macomer) è alla guida del paese da dieci anni. Nelle elezioni di cinque anni fa aveva dovuto combattere soltanto contro l’astensionismo. Stavolta le cose sono andate diversamente e se la dovrà vedere con una compagine agguerrita capitanata, nella lista “Obiettivo Comune”, dal dipendente della Provincia di Sassari Leonardo Caria, anche lui monteleonese doc. Sarà una battaglia giocata su pochissimi voti di differenza, il paese diviso in due per scegliere se fidarsi della squadra collaudata oppure puntare sul nuovo. «Siamo un gruppo di persone accomunate dalla volontà di impegnarsi per il paese, innanzitutto - afferma lo sfidante Caria in un documento inviato in redazione, visto che lui in paese non c’è per tutto il giorno a causa del lavoro -. Vogliamo agire garantendo in maniera imparziale il bene comune e tutelando gli interessi di tutte le fasce sociali». Nessun accenno polemico all’amministrazione uscente se non nel passaggio sulla «carente manutenzione delle strade, dell’illuminazione pubblica e degli immobili comunali». Eppure la tensione in paese è alta e grande la delusione del sindaco («per i modi in cui gli sfidanti hanno agito senza cimentarsi in una leale campagna elettorale»), si parla di parenti stretti che hanno abbracciato la causa “nemica”, d’altra parte a Monteleone è abbastanza difficile dividere spazi e dna e Masala non nasconde la preoccupazione di dover abbandonare un sogno: «quello di trasformare il borgo in un gioiello a tutti gli effetti, con l’apertura dell’albergo e il collegamento con la piscina comunale già attiva e con un agricamping vicino agli impianti sportivi». Un salto di qualità per quello che già oggi è un paese unico nel suo genere. Sulla rocca non c’è un negozietto di generi alimentari, non c’è l’edicola e neppure la tabaccheria, non c’è la farmacia nè il medico condotto. La stazione dei carabinieri è a Villanova Monteleone come pure l’ufficio postale, lo sportello bancario e la scuola. In compenso ci sono due chiese, molto belle entrambe, Sant’Antonio e Santo Stefano ma il parroco è “part time”, viene a dire messa il sabato e la domenica. Eppure quasi tutti i pomeriggi il centro si affolla di stranieri, turisti che arrivano in pullman pieni zeppi per visitare il museo del pane nel quale lavora la moglie del sindaco, la signora Tommasina: «Sembrava impossibile, quando abbiamo aperto questa esposizione permanente - racconta - che qualche tuor operator potesse essere interessato a portare i turisti in un luogo sperduto come questo e invece da anni riceviamo visite frequenti di persone entusiaste». Per ospitare gli escursionisti ci sono tre bed&breakfast ma in tanti arrivano con i camper che a fatica si inerpicano sui tornanti che portano all’ingresso del borgo, poi mettono a terra le bici e si avventurano nei paesaggi da sogno del circondario oppure esplorano le acque del lago sottostante con il kayak. La sera, dopo tramonti da urlo, Monteleone Rocca Doria si avvolge nella sua stessa quiete. «Qui si vive benissimo dice ancora il sindaco -. Anche i bambini e i ragazzi (una ventina in tutto, ndc) che durante il giorno sono fuori per studiare la sera si ritrovano per le vie del paese in totale sicurezza, speriamo che da grandi possano stare in paese per lavorare».

È ora di ripercorrere i tornanti e lasciare questi luoghi incantati, per il momento non resta che aspettare il giorno delle elezioni e scoprire che futuro imboccherà Monteleone.

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