La Nuova Sardegna

Sassari

Il 19enne è accusato di tentato omicidio

di Luca FiorI
Il 19enne è accusato di tentato omicidio

Il pm Paolo Piras ha modificato il capo d’imputazione nei confronti di Simone Niort dopo il pestaggio con la spranga

14 giugno 2016
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SASSARI. Deve rispondere di tentato omicidio Simone Niort, il diciannovenne sassarese arrestato sabato scorso dai carabinieri per aver picchiato la compagna con un bastone e una spranga di ferro in preda a un raptus di gelosia. La fidanzata di 32 anni è ancora ricoverata in prognosi riservata nel reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale civile, dopo un primo passaggio nel reparto di Rianimazione, vista la gravità delle lesioni.

La donna ha riportato fratture e contusioni in tutto il corpo dopo essere stata colpita selvaggiamente all’interno dell’appartamento di via Montello in cui la coppia era andata a vivere insieme un paio di mesi fa. Niort era convinto che la fidanzata lo tradisse e per questo l’ha quasi ridotta in fin di vita. Ieri, dopo aver preso visione della cartella clinica, il sostituto procuratore Paolo Piras - che inizialmente aveva accusato il giovane di lesioni gravissime - ha modificato il capo d’imputazione. La donna i prossimi giorni sarà sottoposta a una perizia medica per valutare l’entità delle lesioni. Stamattina, accompagnato dall’avvocato Marco Palmieri, Niort dovrebbe comparire davanti al giudice delle indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo radiomobile, erano stati i genitori della donna a chiamare il 112, dopo che il giovane si era rifiutato di farli entrare in casa. La trentaduenne, quando la furia di Niort si era placata, aveva composto il numero di casa e chiesto aiuto al padre e alla madre: «Venite a salvarmi, mi sta massacrando». I genitori della ragazza erano corsi in via Montello ma Simone si era rifiutato di aprire. Poco dopo erano arrivati i carabinieri e la porta si era finalmente aperta. La fidanzata era distesa sul letto, dolorante e col volto tumefatto per le botte ricevute, la casa era completamente sottosopra. Simone Niort era stato ammanettato e trasferito nel carcere di Bancali. Il massacro della fidanzata forse si sarebbe potuto evitare. Già nel primo pomeriggio di sabato infatti, prima del pestaggio, il giovane aveva litigato con la donna in mezzo alla strada, colpendola con un pugno davanti a diversi testimoni. Al 112 era arrivata una chiamata che segnalava una lite fra una coppia in via Nurra. Quando però la pattuglia era arrivata sul posto, la donna era già andata via. I militari avevano trovato soltanto Simone Niort in forte stato di agitazione, a torso nudo e in costume da bagno. Alcuni passanti avevano raccontato che poco prima il diciannovenne aveva minacciato un commerciante che aveva cercato di riportare la calma fra i due fidanzati. Davanti all’intervento dell’uomo Simone Niort non aveva esitato a tirare fuori un coltello da un sacchetto di plastica e a mostrarlo all’uomo che lo aveva rimproverato. Quando però erano arrivati i carabinieri, (che avevano anche recuperato il coltello accanto a un cassonetto dell’immondizia) le condizioni per far scattare l’arresto del giovane erano venute meno. Simone Niort era stato anche ammanettato e portato in caserma, ma poi era stato rilasciato con in tasca una denuncia a piede libero, perché passata la flagranza non era stato possibile arrestarlo. Ma per quel sabato le violenze non erano finite: rientrato a casa il giovane aveva deciso di regolare i conti in privato con la fidanzata. Una follia che nessuno ha potuto fermare. Sull’episodio si è scatenata una bagarre sui social network. Su Twitter la deputata del Pd Romina Mura ha annunciato con di aver presentato un’interrogazione.

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