La Nuova Sardegna

Sassari

Spirito Santo, folla ed emozione

Spirito Santo, folla ed emozione

Il grande lavoro di don Ruiu per una cerimonia senza alcuna sbavatura

21 giugno 2016
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PORTO TORRES. Don Salvatore Ruiu ha spalancato domenica la porta della nuova chiesa dello Spirito Santo da monsignore e dal suo animo traspariva quella gioia di aver realizzato finalmente quel sogno di nuovo edificio di culto che potesse ospitare degnamente quella grande comunità parrocchiale cresciuta attorno alla sua figura. Non per niente il vescovo Padre Paolo Atzei, durante la sua omelia, lo ha ringraziato: «Lui che a ottant’anni suonati ha mantenuto viva quella speranza davanti a fedeli e collaboratori per la realizzazione dell’opera».

Proprio i collaboratori si sono confermati la grande risorsa della parrocchia dello Spirito Santo, dividendosi i compiti di una logistica che non ammetteva alcuna sbavatura durante il rito della Dedicazione. Hanno creato cinquecento posti a sedere davanti allo schermo Ledwall sotto il sagrato per permettere di seguire la lunga cerimonia alle persone che non hanno trovato posto all’interno della chiesa. Erano oltre seicento i fedeli all’interno della parrocchia, seguiti attentamente dai volontari che agivano dietro le quinte. Settanta bambini del catechismo, cinquanta piccoli del gruppo scout, trenta del gruppo Unitalsi, venticinque Caritas, sessanta i componenti della corale formata per l’occasione, settanta fra sacerdoti, diaconi, seminaristi, accoliti e ministranti, autorità militari e politiche, cinquanta i volontari dei diversi gruppi parrocchiali, tre medici volontari e due ambulanze di Avis e Croce rossa italiana.

Oltre duecento persone sono invece rimaste in piedi davanti allo schermo e un centinaio di fedeli sul sagrato all’esterno della chiesa. Alla fine del lungo rito religioso, al primo buio serale, il terzo tempo per tutti i fedeli nel giardino dietro la chiesa. Un momento conviviale organizzato da collaboratori e amici, dove ogni ben di Dio (è il caso di dirlo) è stato messo a disposizione da altri volontari che si prodigavano per servire da bere e da mangiare a persone di tutte le età. Anche due torte giganti, una con il disegno della chiesa, offerte dai parrocchiani, poi altri doni da parte della comunità per quel prete semplice e da sempre vicino alla gente. Tanto è stato fatto per la nuova chiesa – dalla Cei e dai fedeli - ma qualcosa ancora rimane da fare per rendere l’ingresso esterno più accogliente con la pavimentazione. (g.m.)

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