La Nuova Sardegna

Sassari

Faradda: Macellai ok, Facchini con riserva

di Antonio Meloni
Faradda: Macellai ok, Facchini con riserva

Si ingarbuglia la querelle sull’ammissione dei nuovi gremi: divergenze tra i consiglieri di maggioranza

06 luglio 2016
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SASSARI. La querelle relativa alla partecipazione di Facchini e Macellai alla prossima Faradda rischia di ingarbugliarsi. L'ultimo incontro della maggioranza avrebbe fatto emergere alcune divergenze tra i consiglieri. Dall'andamento della seduta di lunedì sera, svoltasi a Palazzo ducale in un clima tutt'altro che sereno, la tendenza sembrerebbe quella di dare l'ok ai Macellai e non ai Facchini (gremio devoto alla Madonna della Mercede). Se così fosse, si ignorano i motivi di questo orientamento, di certo c'è un passaggio della relazione stilata dalla commissione paritetica in cui, pur formulando parere favorevole, i relatori rilevano che il percorso dei Macellai per il riconoscimento dello status di gremio sarebbe lineare, mentre quello dei Facchini risulterebbe più "accidentato".

Va detto però che la fase istruttoria è ancora in pieno corso e non c'è ancora un parere definitivo, perciò non resta che attendere ogni ulteriore sviluppo. Sta di fatto che le notizie filtrate nella tarda serata di lunedì hanno fatto registrare i primi mugugni all'interno della numerosa comunità gremiale. Lo scenario, infatti, vede ora da una parte i gremi che si aspettavano una rapida conclusione della vicenda, insomma una semplice ratifica. Dall'altra i consiglieri che, invece, rivendicano il diritto a vederci chiaro e ad avere l'ultima parola in una decisione importante che tocca le corde più intime di una città. A incombere su tutto c'è il tempo, che comincia a scarseggiare, al 14 agosto mancano appena 40 giorni.

Va rimarcato, ancora una volta, che la richiesta dei gremi (al 90 per cento) è il risultato di un lungo percorso compiuto dalle tre componenti della festa: l'Intergremio, la Curia e il Comune. La prima richiesta di ammissione di Macellai e Facchini risale, infatti, al febbraio del 2015 e venne formulata dai Viandanti che, per primi, sollevarono il problema in seno all'organo di rappresentanza guidato da Salvatore Spada. Per tre mesi, da aprile a luglio dell'anno scorso, l'Intergremio, istituita una commissione interna, ha ascoltato i rappresentanti dei Facchini e dei Macellai stilando per ogni seduta un relativo verbale. Una richiesta ulteriore, formulata dagli Autoferrotranvieri, venne subito respinta dalla stessa commissione intergremiale.

Il 6 luglio, a conclusione di questo lavoro istruttorio, l'Intergremio presentò la richiesta alla commissione paritetica trasmettendo una dettagliata relazione di accompagnamento che documentava il contenuto delle audizioni e il metodo adottato. Da febbraio a giugno di quest'anno, la Commissione, composta da Paolo Cau (Comune), Giancarlo Zichi (Curia) e Salvatore Spada (Intergremio), si è riunita nove volte per sviscerare ulteriormente la questione. Sono stati consultati due storici e un'antropologa: Federico Francioni, Marisa Porcu Gaias e Chiara Solinas, che, pur con qualche osservazione, hanno poi formulato parere favorevole. In ultima istanza, è stata sentita anche Patrizia Nardi, referente per l'Italia del Segretariato generale Unesco, la quale ha dato un parere "non ostativo" all'introduzione dei due gremi.

Arriviamo a pochi giorni fa, quando la Commissione, considerati gli esiti non negativi legati al ruolo storicamente esercitato dai due gremi e la loro presenza nel contesto gremiale contemporaneo, considerato il parere dell'Unesco e tenuto conto di quello degli storici, ha riconosciuto che Facchini e Macellai hanno ormai raggiunto una maturità tale da consentire loro di avere un ruolo attivo in tutti gli ambiti e i rituali che la tradizione della Faradda richiede. La Commissione ha, però, rimandato agli organi deliberativi del Comune ogni decisione in materia di modifica del Regolamento (n.74 del 3 luglio 2007). Comunque vada a finire, i gremi vorrebbero evitare che l'esito di questo lungo lavoro possa essere vanificato da una decisione di sapore “vagamente politico”.

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