L’inchiesta nata da un sopralluogo dei vigili del fuoco
Tutto inizia nell’aprile di sei anni fa, quando una squadra della base nautica dei vigili del fuoco di Porto Torres effettua una sovralluogo nella darsena servizi del porto industriale. Da tempo...
Tutto inizia nell’aprile di sei anni fa, quando una squadra della base nautica dei vigili del fuoco di Porto Torres effettua una sovralluogo nella darsena servizi del porto industriale. Da tempo (anzi da decenni) l’aria è irrespirabile e la puzza di “uova marce” si sente a distanza. Ai vigili del fuoco si aggiungono i tecnici dell’Arpas che sistemano alcune centraline. E già dai primi risultati è chiaro che l’inquinamento della darsena servizi è massiccio, sostanze pericolose che stanno contaminando anche l’aria. Benzene e altri derivati dalla lavorazione del petrolio con concentrazioni superiori centomila volte ai limiti di legge, arsenico, metalli pesanti come piombo, mercurio e cadmio. La segnalazione dell’Arpas arriva al sindaco di Porto Torres, che firma un’ordinanza di interdizione su tutta l’area, poi alla procura della repubblica di Sassari. Si innesca così un’inchiesta che ha portato alla prima sentenza di ieri, su una vicenda che in passato aveva visto anche dichiarazioni grottesche da parte del management dello stabilimento, come quando era stato affermato che la puzza era dovuta «a una sorgente di origine vulcanica».