La Nuova Sardegna

Sassari

La Festha Manna arriva anche in carcere

di Luca Fiori
La Festha Manna arriva anche in carcere

All’interno dell’istituto di Bancali i detenuti hanno rivissuto le emozioni e la fatica della Faradda davanti alle autorità

12 agosto 2016
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SASSARI. Il ritmo incalzante del tamburo ha spezzato il silenzio doloroso e cupo delle celle. Per una mattina l’auditorium del carcere di Bancali si è trasformato in un tratto festante e colorato del Corso. La “Festha Manna” ieri mattina si è trasferita all’interno dell’istituto di pena sassarese regalando a detenuti e agenti una giornata diversa. Per i protagonisti della particolare Faradda che dal 2005 si svolge all’interno del carcere è stato come rivivere le emozioni e la fatica della discesa del 14 agosto. Davanti agli occhi delle autorità, della giunta comunale al completo di alcuni consiglieri e di un’ottantina di detenuti, gli otto portatori in maglietta gialla hanno fatto ballare il candeliere di San Sebastiano che quest’anno ha ritrovato nuova vita, grazie a un contributo del Comune, all’azione dell’Intergremio e al lavoro dei gremianti dei Sarti che sono intervenuti per ristrutturarlo in accordo con la direttrice del penitenziario sassarese, Patrizia Incollu, e al garante delle persone private della libertà, Mario Dossoni.

Dal 2005, anno della sua realizzazione, il cero aveva infatti bisogno di essere restaurato. Il tronco del candeliere presentava numerose fratture, così come il capitello. È stato quindi messo in sicurezza, riverniciato e sul tronco sono state dipinte anche una croce con delle ali, «quasi queste volessero rappresentare – ha spiegato don Gaetano Galia cappellano del carcere – un alleggerimento del peso della pena ancora da scontare e a simboleggiare la speranza di ottenere al più presto la libertà».

Con l’inchino del candeliere al simulacro della Vergine al termine della manifestazione, per gli otto portatori è stato come sciogliere simbolicamente il voto. Il sindaco Nicola Sanna ha donato loro le medaglie, un gesto che il primo cittadino fa durante la discesa con i portatori dei Candelieri. «Questa – ha detto Nicola Sanna – è la terza manifestazione importante, dopo i mini e i medi candelieri, che ci avvicina alla Festha Manna. La città sta crescendo e con lei la consapevolezza che la Faradda è patrimonio dell'umanità». Il presidente dell’Intergremio Salvatore Spada ha quindi voluto ricordare l'importanza dei gremi. «Questa è una manifestazione alla quale teniamo – ha detto –, è il momento in cui la città va a trovare un'altra parte della città in difficoltà. Ci teniamo perché vogliamo che i valori vengano sempre ricordati». Padre Salvatore Morittu, che ha portato i saluti dell’arcivescovo di Sassari, padre Paolo Atzei impossibilitato a presenziare, e a rendere la mattinata più gioiosa ci hanno pensato i componenti del gruppo “Sassari Vecciu” che hanno riproposto alcune tra le più belle canzoni della tradizione sassarese.

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