«Contratto regionali, occorrono risorse»
SASSARI. «Solo un verbale di intenti teorico e non immediatamente esigibile perché basato su due emendamenti incagliati in Consiglio regionale». Così Cisl, Fendres, Siad e Msa definiscono il verbale...
SASSARI. «Solo un verbale di intenti teorico e non immediatamente esigibile perché basato su due emendamenti incagliati in Consiglio regionale». Così Cisl, Fendres, Siad e Msa definiscono il verbale sottoscritto da Cgil, Uil e altre sigle indipendenti per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti regionali.
Nei giorni scorsi, in una sala affollata, la Cisl e le altre sigle hanno spiegato ai propri iscritti le ragioni che le hanno spinte a non sottoscrivere quel documento. «Mentre le altre regioni speciali stanno trattando con risorse certe – si legge in una nota dei segretari Rocchitta (Cisl-Fp), Masala (Fendres), Melis (Siad) e Farris (Msa) –, la giunta sarda non ha neppure nominato il Coran dimostrando di non avere una reale volontà di lavorare sul contratto». «Servono altre risorse – scrivono i sindacalisti – in quanto quelle proposte dalla giunta sono insufficienti sia per la contrattazione sia per le progressioni. Assicurare il transito a solo il 30% dei dipendenti in tre anni è davvero poco. Invece pensiamo che altre risorse possano essere recuperate, come hanno fatto altre regioni».
Cisl-Fp, Fendres, Siad e Msa ritengono che «altre risorse possano arrivare dalle riforme e dalla riorganizzazione, tanto sbandierata e mai vista, dall’accorpamento delle direzioni generali e dei servizi».
Al termine della partecipata assemblea, oltre a criticare la bozza di riforma dell’assessore Spano, i dipendenti regionali hanno deciso di «indire tutte le mobilitazioni necessarie a sbloccare una situazione stagnante e pericolosa». «Dopo nove anni di blocco contrattuale e di grandi sacrifici – si legge nel verbale di assemblea – i dipendenti regionali con orgoglio e determinazione respingono le vaghe promesse e chiedono di passare con concretezza a risultati certi e utili per tutti».