La Nuova Sardegna

Sassari

Corsa all’anello, dalla Regione arriva un contributo record

di Mario Bonu
Corsa all’anello, dalla Regione arriva un contributo record

Inserita tra le “manifestazioni di grande interesse turistico” Osilo, concesso al Comune un finanziamento di 30mila euro

27 novembre 2016
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OSILO. La Corsa all’anello di Osilo si conferma come uno degli appuntamenti equestri più importanti della Sardegna, ed entra a pieno titolo fra le “manifestazioni di grande interesse turistico regionale”.

Lo si rileva dalla ripartizione dei fondi disposta nei giorni scorsi dall’assessorato al Turismo che ha assegnato alla tradizionale corsa osilese il massimo del contributo concedibile: 30mila euro. «Questa volta – dice l’assessora al Turismo del Comune, Patrizia Puggioni – è tutta Osilo che ha centrato con lo spadino l’anello, raggiungendo un importante obiettivo sia sotto il profilo del riconoscimento di questa tradizionale manifestazione sia sotto quello della acquisizione di nuove e importanti risorse economiche». Grande soddisfazione esprime anche il sindaco, Giovanni Ligios, «per un riconoscimento che conferma le potenzialità di Osilo come centro di attrazione per un turismo alternativo a quello balneare, obiettivo verso il quale l’amministrazione comunale sta indirizzando sforzi e risorse».

La Corsa all’anello richiama tutti gli anni a Osilo migliaia di appassionati delle tradizioni equestri e di turisti, alla ricerca del significato più autentico della cultura sarda. E da questo punto di vista, la giostra osilese conserva tutto intero il sapore e il fascino di un passato lontano che però gli abitanti del Tuffudesu hanno saputo preservare, in quanto componente fondamentale della propria identità. Per questo è stato scritto che “la Corsa esprime tutto ciò che l’osilese pensa e vuole rappresentare di sé: la fierezza, l’eleganza, la destrezza, l’orgoglio, il sentimento di superiorità, il bisogno insopprimibile di primeggiare. E il cavallo lanciato al galoppo evoca la corsa verso il destino, che va affrontato, governato, piegato alla propria volontà. Per questo, l’ “anello” trafitto – in realtà un cuore di metallo con un foro al centro – non rappresenta solo un centro valido per la graduatoria finale; è l’esaltazione, di fronte alla comunità riunita sulla pista per l’occasione, della propria abilità, della propria capacità di dominare l’evento e di farlo proprio. E l’urlo liberatorio della folla è certo un modo per scaricare la tensione accumulata in tante salite a vuoto; ma è soprattutto esplosione di gioia, abbraccio collettivo per il valoroso che ha saputo vincere la sfida». Una sfida, da qualche anno, estesa ai cavalieri del resto della Sardegna, che sempre più numerosi si presentano all’appuntamento del 12 agosto e che spesso, negli ultimi anni, hanno primeggiato sulla pista di via Roma, rendendo, se possibile, ancora più avvincente ed emozionante la Corsa osilese.

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