La Nuova Sardegna

Sassari

Girandola di docenti di sostegno, è caos

Girandola di docenti di sostegno, è caos

La madre di un’autistica: «Per mia figlia uno choc». Canalis (Flc Cgil): «La “Buona scuola” un disastro»

11 dicembre 2016
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SASSARI. Famiglie degli studenti disabili in subbuglio. È ripreso il tourbillon degli incarichi agli insegnanti di sostegno con la conseguenza che gli alunni si ritrovano con nuove maestre con le quali dovranno ricostruire un rapporto. Soprattutto per coloro che soffrono di particolari patologie e disturbi del comportamento, significa riavviare un percorso non facile, con tutti gli effetti che ne derivano.

I genitori stanno quindi vivendo con angoscia le nuove nomine che arrivano ad anno scolastico inoltrato sconvolgendo equilibri e sicurezze dei loro figli. «Mia figlia è autistica, è in terza elementare e per due anni ha avuto la fortuna di avere la stessa insegnante che l’ha seguita con profitto – afferma amareggiata una madre –. La scorsa settimana tutto è cambiato: la maestra non è più la stessa perché al suo posto ne è arrivata un’altra che non conosce e non può conoscere le necessità della mia bambina. Già non era stata facile per mia figlia inserirsi nella scuola ed ora che si era abituata e dopo aver avviato con tanta fatica una relazione soddisfacente con l’insegnante, ecco che da un giorno all’altro si ritrova ad affrontare una situazione davanti alla quale non so come reagirà».

Un pasticcio, dicono alla Flc Cgil, frutto di un altro pasticcio, la legge sulla “Buona scuola” del governo Renzi. «Già i disabili e le loro famiglie devono piegarsi al fatto che più di un terzo degli insegnanti di sostegno nella provincia di Sassari non sono abilitati – sottolinea Luigi Canalis, segretario generale territoriale del sindacato –, ed ecco che come se non bastasse, la legge si sta dimostrando “buona” solo nel creare il caos. L’esempio più lampante è che a dicembre si stanno ancora facendo le nomine e che ci sono una marea di classi ancora senza i docenti di tutte le discipline. Mai era avvenuto che ci fossero questi ritardi».

Il movimento di docenti scatenato dalla riforma renziana ha anche portato ricorsi al Tar con insegnanti ammessi alle cattedre con riserva. Se però il tribunale amministrativo, quando si pronuncerà nel merito, dovesse dare torto ai ricorrenti, questi saranno sostituiti da altri, alla faccia della tanto sbandierata continuità didattica che, nel caso di alunni con disabilità, è ancora più necessaria. «Purtroppo di fronte a questa confusione non possiamo fare niente – continua Luigi Canalis –. Gli insegnanti se ricevono una chiamata in una sede che è a loro più conveniente, perché più vicina alla loro residenza o perché dà loro migliori opportunità di carriera, scelgono legittimamente di andare altrove. Ma la scuola non ne sta traendo beneficio. La legge 107 è assolutamente cervellotica, oltre a non aver prodotto gli effetti di immettere in ruolo i precari: pochi hanno raggiunto questo obiettivo».

È perciò comprensibile il disagio dei genitori dei disabili: «Se potessi non manderei più mia figlia a lezione – si lamenta la madre della bambina autistica –. Mi chiedo quali vantaggi possa avere da un continuo cambio di docenti». (p.f.)

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