La Nuova Sardegna

Sassari

Con le borse lavoro la vita può ripartire

Un progetto del Ministero dedicato alle persone svantaggiate, i risultati del primo anno vengono illustrati a San Camillo

13 dicembre 2016
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OSILO. Si chiama “Vita indipendente e inclusione nella società”, il progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e dalla Regione, per offrire opportunità di inserimento alle persone svantaggiate. E quello scopo ha raggiunto l’intervento messo in campo dal Plus Anglona-Coros-Figulinas, con le 14 borse/lavoro attivate con altrettante aziende, e con il finanziamento di due progetti per “l’abitare”.

I risultati del primo anno di sperimentazione del progetto verranno presentati oggi alle 15, nei locali Asl di San Camillo a Sassari. All’incontro parteciperanno gli utenti del progetto, i familiari, le aziende ospitanti, gli operatori sociali e socio-sanitari che hanno coordinato e sostenuto gli inserimenti.

Un gruppo composito, per fare il punto sulle attività svolte, evidenziarne risultati e successi, ma anche individuarne criticità che potranno essere corrette per l’attività futura. Perché il progetto – finanziato a soli cinque Plus in Sardegna, fra cui quello di Osilo – è stato confermato dal Ministero e dalla Regione ancora per un anno, e secondo gli orientamenti regionali, verrà rifinanziato per il terzo anno consecutivo. Una scelta che si inserisce nel solco della continuità che Stato e Regione vogliono dare a questo tipo di interventi. Il progetto sperimentale di “Vita indipendente e inclusione sociale delle persone con disabilità psichica” è nato nel 2014, sulla base di un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che metteva in campo importanti risorse per l’inserimento sociale delle persone svantaggiate. Dopo un primo anno in cui esso venne limitato ai Plus di Cagliari e Nuoro, già nella seconda annualità esso venne esteso anche al Plus Anglona-Coros-Figulinas, in virtù della lunga esperienza di quell’ambito nel campo della salute mentale. Il progetto si muove su tre linee di intervento: l’inserimento lavorativo, il sostegno all’abitare indipendente, l’inclusione sociale. L’Ambito coordinato dal Comune di Osilo ha visto il coinvolgimento di 15 comuni: Castelsardo, Codrongianos, Erula, Laerru, Nulvi, Osilo, Ossi, Perfugas, Ploaghe, Santa Maria Coghinas, Sennori, Tergu, Tissi, Usini, Valledoria, di cui 14 per gli inserimenti occupazionali e uno per l’abitare. Le aziende ospitanti sono le più diverse, dall’agricoltura all’autofficina, dal maneggio alla mensa scolastica. Riguardo le fasce di età delle persone inserite, si rileva che la fascia maggiormente rappresentata è quella tra i ventisei e quarant’anni, mentre quella tra i diciotto e i venticinque anni riporta solo due ragazzi. Nessuno ha comunque superato i cinquant’anni, secondo la logica che vuole favorire l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani. Uno degli aspetti più rilevanti del progetto, è la grande collaborazione fra il gruppo di coordinamento del Plus e i Centri di salute mentale di Sassari e di Olbia, in una sintonia e condivisione di obiettivi che ne ha di certo ha favorito il successo.

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