La Nuova Sardegna

Sassari

Giave, un accordo per il restauro dell’antico campanile

Il monumento della chiesa di Sant’Andrea è pericolante I lavori in primavera con i fondi del Comune e della Curia

27 dicembre 2016
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GIAVE. Intesa tra il Comune e l’Arcidiocesi per il restauro del campanile della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea. Nei giorni scorsi il Comune, con il sindaco Maria Antonietta Uras e l’Arcidiocesi con il direttore dell’ufficio beni culturali, monsignor Giancarlo Zichi, hanno siglato un accordo per il restauro e consolidamento del campanile della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea, mettendo in campo 60mila euro di cui 30mila fondi comunali e 30mila fondi dell’otto per mille. Intervento quanto mai urgente e necessario per risolvere l’annoso problema della pericolosità dello stato in cui versa il campanile, già segnalato ai Vigili del Fuoco dal 2014 e che aveva portato all’emissione di un provvedimento da parte dell’amministrazione di divieto di accesso sia al campanile che al cortile annesso. La Curia ha tempestivamente inviato una richiesta di finanziamento alla commissione episcopale italiana e alla Soprintendenza per ottenere le necessarie autorizzazioni a procedere, con il benestare dell’arcivescovo padre Paolo Atzei, sempre molto attento alle esigenze della comunità, come sottolineato da monsignor Zichi. «È fondamentale che si comprenda che la Curia sta intervenendo e che, vista la gravità della situazione, si è data la precedenza a questo intervento, grazie soprattutto alla disponibilità dell’amministrazione comunale che non ha esitato a mettere a disposizione il 50 per cento».

«Mi ritengo contenta e soddisfatta - afferma il sindaco Maria Antonietta Uras -, per aver risolto insieme alla Curia nelle persone di monsignor Giancarlo Zichi e dell’architetto Monica Ortu nonchè con la collaborazione seria e veloce di amministratori, ufficio tecnico e finanziario del Comune di Giave e di don Gabriel Mpolo, un grave problema che andava avanti già da diverso tempo come si evince dalle comunicazioni allegate che la precedente amministrazione aveva avanzato nel marzo 2014 ai Vigili del fuoco che invitavano l’amministrazione a prendere provvedimenti d’urgenza, visto che dal sopralluogo effettuato nel luogo di culto era stato rilevato un grave caso di pericolosità del campanile».

Il sindaco Maria Antonietta Uras aveva preso a cuore il problema e in 18 mesi di legislatura è il secondo finanziamento che riceve per il suo Comune dopo il finanziamento di 80mila euro della Regione per la sistemazione della strada interessata dalla frana in loc. Su Pittu.

Storicamente la chiesa di Sant’Andrea, riedificata in forme tardogotiche intorno al 1583, pur rimaneggiata nei secoli successivi, conserva le caratteristiche delle chiese di impronta catalana del Nord Sardegna. Il campanile ha base quadrata nei primi due ordini e canna ottagonale con guglia conica ornata da gattoni. «Se tutto va come dovrebbe, i lavori potrebbero partire in primavera e avranno la durata di tre mesi circa, poiché riguarderanno sia il consolidamento statico della struttura campanaria, sia il consolidamento dell’apparato lapideo» afferma Monica Ortu, che si occuperà della progettazione e direzione lavori. Un lavoro di manutenzione straordinaria che porrebbe fine a una situazione di degrado dovuta all’incedere del tempo, con l’obiettivo di restituire ai giavesi un’opera di straordinaria bellezza.

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