La Nuova Sardegna

Sassari

continua la polemica

«Polo bionaturalistico, solo critiche da social network»

«Polo bionaturalistico, solo critiche da social network»

Marco Lucchini, del politecnico di Milano: le parole di Sgarbi testimoniano la totale mancanza di giudizi seri

06 gennaio 2017
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SASSARI. Non si placa il dibattito sul Polo bionaturalistico di Piandanna, innescato da Vittorio Sgarbi che, nel suo frequentatissimo profilo twitter, ha messo alla gogna la struttura, progettata dall’architetto Vanni Maciocco. Una bocciatura ribadita dal critico d’arte ferrarese che, di fronte alla levata di scudi per difendere l’opera alle porte di Sassari, ha addirittura rincarato la dose definendola parto «di una mente malata».

A replicare a Sgarbi, contro cui si erano già spesi, tra gli altri, l’ex rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino e l’artista Igino Panzino, arriva ora l’architetto Marco Lucchini, professore associato in Composizione Architettonica e Urbana del Politecnico di Milano. «La collocazione da parte di Vittorio Sgarbi dell’orto botanico di Sassari tra gli orrori di Italia è, semmai ce ne fosse bisogno, l’ennesima testimonianza della mancanza di giudizio critico serio da parte di chi pratica la cultura prevalentemente attraverso i media e i social network (dove chiunque può dire qualunque cosa) – sottolinea l’architetto – senza riflettere sui motivi che hanno portato un progettista a definire il carattere di un’opera in un dato contesto». «L’Orto botanico – prosegue Lucchini – oltre alle note funzioni di polo culturale e scientifico, va considerato alla scala del paesaggio (basta osservarlo da lontano) con cui ha delle relazioni visive e formali. Le affermazioni di Sgarbi, per quanto riguarda la progettazione architettonica e urbana, mi sembrano peraltro prive di fondamento scientifico e non dimostrabili».

«Leggendo le parole di Sgarbi – continua il professore del Politecnico – ci conforta il fatto che Italia nostra collocò nei primi anni 60 la torre Velasca di Milano ( per mano del critico Antonio Cederna) tra i “vandalismi” contro il patrimonio storico. Ora, come noto, lo stesso edificio è un monumento all’architettura razionalista del dopo guerra pubblicato e studiato su innumerevoli libri e articoli scientifici».

«Sarà così anche per l’architettura in Sardegna? – chiude Marco Lucchini – Non lo sappiamo ancora però lo speriamo. Qualche pubblicazione c’è, compreso il mio L’identità molteplice. Architettura contemporanea in Sardegna 1930-2008 uscito per Aisara a Cagliari nel 2008 in cui c’era una scheda sull’Orto botanico». (g.bua)

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