La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, Buddi Buddi: cantieri fermi da un anno

di Luigi Soriga
Sassari, Buddi Buddi: cantieri fermi da un anno

La Provincia ha i soldi per ultimare l’opera, ma l’impresa ha intoppi legali; il Comune è in attesa di nuovi finanziamenti

15 gennaio 2017
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SASSARI. Di questa interminabile odissea chiamata Buddi Buddi, cominciata nel lontano 2004, ormai siamo ai capitoli conclusivi. Un chilometro per il tratto provinciale, circa la stessa distanza per il segmento comunale. Purtroppo mai fu più sospirato questo lieto fine, e da un anno sulla quattro corsie e sull’ultimo miglio non si muove foglia.

Il tratto Provinciale. La Provincia, per sua fortuna, vede il traguardo vicino e in discesa. Infatti a differenza del Comune, da parte sua ha un grande privilegio: la copertura finanziaria per concludere l’opera, ovvero un milione di euro, è già in cassa forte e non ci sarà bisogno di reperire altri soldi. Il tratto è quello del ponte sul rio Gabaru, sino alla chiesetta di Zuari.

L’intoppo per la Provincia piuttosto è stato un altro. L’impresa che aveva vinto l’appalto, cioè la Co.Sa.Co. è andata in rosso, e il tribunale ha deciso per l’amministrazione controllata. Ha dato in subaffitto il ramo di azienda a un’altra impresa, che a quanto pare non è stata così solerte nel riprendere i lavori.

«Il cantiere avrebbe dovuto rimettersi in moto già da diversi mesi – dice il commissario della Provincia Guido Sechi – ma l’impresa che è subentrata non ci ha ancora fornito, nonostante i nostri solleciti, la documentazione necessaria per l’affidamento dell’appalto. La settimana prossima faremo un ultimo sollecito, dopodiché, se la risposta non sarà rapida e positiva, l’unica soluzione sarà quella di rivolgersi ad un’altra ditta».

Il tratto comunale. Le noti dolenti, invece, riguardano soprattutto il tratto di competenza di Palazzo Ducale. I soldi sono finiti, mancano all’appello 1 milione 400mila euro, il Comune ha battuto cassa alla Regione un anno fa, ma fino a questo momento non è arrivato un centesimo. In questi casi, naturalmente, è difficile stabile da quale parte stia l’inerzia e la lentezza burocratica. Il risultato è che il segmento che comincia dopo il bar Graziella e finisce poco oltre la chiesetta di Zuari resta congelato. Queste risorse oltre a comprendere l’allargamento della quattro corsie, la bitumazione e la segnaletica orizzontale, coprono anche una modifica progettuale che prevede l’installazione di un semaforo all’altezza dell’agglomerato di case di Santu Tettaru e Zuari.

Infatti per una cinquantina di famiglie la quattro corsie, e la barriera centrale continua, sono fonte di grossi disagi. Per passare da un versante all’altro, magari solamente per prendere un autobus, i residenti devono farsi accompagnare in auto, percorrere mezzo chilometro, fare la rotatoria e tornare indietro fino alla fermata. Ecco il perché di un attraversamento semaforico: una soluzione che impatta sulla fluidità della circolazione e su una strada a scorrimento veloce, ma che è molto meno dispendiosa e complessa di un eventuale sottopasso o sovrapasso per i pedoni.

I tempi. Purtroppo resta l’incognita dei tempi di finanziamento, perché sulla risposta da parte della Regione non c’è alcuna certezza. Da Palazzo Ducale però sono ottimisti, dal momento che la progettazione ha avuto riscontri positivi a Cagliari.

Il secondo stralcio. Ma l’odissea non si chiude semplicemente dopo la realizzazione del tratto di Zuari. C’è ancora il secondo stralcio dell’appalto, quello dedicato alle “rifiniture”. Ovvero la passerella in legno della pista ciclabile che lambisce il ponte, prima di sfociare nell’anello.

Nell’ultimo tratto fino a Zuari manca poi la stesura del manto della pista. Inoltre c’è da sistemare il belvedere, da curare il verde e da predisporre l’illuminazione. Le risorse necessarie per queste opere “accessorie” sono 2 milioni e 100mila euro, e anche queste sono da richiedere alla Regione.

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