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Sassari

Debiti, piani e partner: così Tiscali cambia pelle

di Luca Rojch
Debiti, piani e partner: così Tiscali cambia pelle

Dopo l’allarme dei sindacati per i mille lavoratori l’azienda spiega le strategie

13 gennaio 2017
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CAGLIARI. Con molta probabilità non scomparirà dal villaggio globale della rete. Ma Tiscali sembra destinata a cambiare pelle. La tigre della new economy è diventata un vecchio leone dal passo lento, che ora prova a scattare di nuovo sul mercato. Nel 1999 Tiscali valeva in borsa più della Fiat. A giugno del 2016 ha rifinanziato un debito di 88 milioni di euro con le banche, ha riconfermato i contratti di solidarietà per tutti i dipendenti. Ma negli anni passati si è trovata a gestire un debito monstre di 200 milioni.

Lontani i tempi del boom, quando il suo fondatore Renato Soru per primo in Italia inventò l’accesso gratis a internet per tutti. L’idea fece schizzare la azioni e il numero di clienti di quello che allora era il più rivoluzionario degli internet provider. Ora si parla di rilancio dell’azienda. A febbraio del 2016 sono entrati i nuovi soci di Aria, società italiana gestita da un fondo russo, che hanno messo in sella un nuovo amministratore delegato Riccardo Ruggiero. Una nuova linea che ha buttato via il precedente piano industriale e adesso punta tutto sulla fornitura della banda larga con il wi-fi. Si sfrutta la tecnologia Lte, quella superveloce dei telefonini per dare connessione nei centri in cui è impossibile o antieconomico portare la fibra.

Ma questo è solo un passaggio. A preoccupare i quasi mille dipendenti e i sindacati sono le operazioni con cui Tiscali ha alleggerito la società. I sindacati parlano di spezzatino, di cessione di rami di azienda e personale. La società smentisce e sostiene che sono tutte partnership strategiche per la crescita di Tiscali. Il confronto oggi in un faccia a faccia tra vertici e dipendenti.

I fatti. Tiscali ha firmato un accordo con Fastweb in cui cede la commessa per portare la connessione veloce con la fibra in tutti gli edifici della pubblica amministrazione. L’appalto della Consip da 2,4 miliardi di euro, era stato vinto con un ribasso dell’89 per cento. Offerti 289 milioni di euro. Ma oggi il core business dell’azienda è cambiata. Si punta sulle reti wi fi iperveloci. Così Tiscali ha ceduto l’appalto a Fastweb. Con un accordo da 45 milioni di euro. 25 in contanti, il resto in accesso alla fibra. Per gestire questa operazione Fastweb si prende anche 50 dipendenti di Tiscali.

Altri 170 dipendenti finiscono affittati per 7 anni. Fanno parte delle attività legate al reparto Information Tecnology, acquisito dalla Engineering Sardegna srl, piccola creatura della multinazionale dell’ingegneria informatica Engineering spa. Tiscali ha anche venduto il sowtware Stremago, che consentiva di fare le dirette live su Facebook, prima che Facebook ci pensasse.

L’azienda. I vertici aziendali di Tiscali dànno una lettura precisa. Prima di tutto spiegano che non ci sono condizioni finanziarie critiche. Per la società queste operazioni rafforzano la partnership di Tiscali con aziende leader. Fastweb è solo un esempio. Con questa operazione sbarcherà nell’isola. Avrà una sua sede e personale. Altro accordo strategico è col colosso Engineering che per la prima volta arriva in Sardegna e crea una società ad hoc. Il terzo leader del settore è il colosso cinese Huawei con cui Tiscali ha una partnership strategica. Tiscali punta ai clienti che non possono essere raggiunti dalla fibra. Per offrire internet a connessione ultraveloce utilizza il wi-fi con la tecnologia Lte, di cui Aria è leader. Ma per creare le infrastrutture, le 1500 antenne che connetteranno 12,6 milioni di potenziali clienti, ci pensa Huawei. Che in Sardegna ha creato un centro a Pula.

«Tutta l'azienda sta lavorando per dare a Tiscali una crescita di mercato –spiega Ruggiero –, con un piano industriale in cui le banche credono, invertendo la tendenza sui nuovi clienti che sono finalmente in aumento e siglando accordi con importanti aziende che rafforzeranno la loro presenza in Sardegna, come Fastweb e Engineering». «Tiscali ha avviato un percorso industriale e finanziario che ha obiettivi importanti di rilancio industriale e di mercato dell'azienda in un settore competitivo, quando le prospettive finanziarie e di mercato di Tiscali versavano in condizioni non certo incoraggianti – riporta il comunicato –. Le principali azioni sono l’accordo sul rifinanziamento del debito di 88 milioni di euro con le banche, che ha attenuato le condizioni sia in termini di interessi, ridotti del 50%, che di tempi di rientro, spostando al 2022 l'ultima tranche del rimborso, e rendendolo in sostanza sostenibile per Tiscali. Il contratto con Huawei per la realizzazione della rete di accesso Lte wireless in tutta Italia.

L’intesa siglata con Enel open fiber per offrire ai propri clienti, a partire da Cagliari, servizi in "fibra alla casa". L’accordo con Fastweb che rafforza la struttura e la condizione finanziaria e patrimoniale del gruppo valorizzando il proprio asset principale. Il contatto di outsourcing con Engineering. Punto cardine dell'accordo è la valorizzazione delle competenze di Tiscali, 170 professionisti in sinergia con le strutture operative di Engineering».

L’allarme. Ma i sindacati resta l’allarme. «I lavoratori sono in stato di agitazione – spiega Roberto Camarra, segretario Cgil lavoratori comunicazione –. Con l’ingresso di Aria in Tiscali è cambiato tuto. I piani industriali sono diventati altri rispeto a quelli che aveva Soru. Noi siamo stati disponibili con nuovi vertici aziendali. A giugno abbiamo sottoscritto il contratto di solidarietà. Vediamo cessioni di rami di azienda, affitti. Operazioni di cui non sappiamo il senso. Noi dobbiamo proteggere i lavoratori da licenziamenti. Noi vogliamo un piano industriale e non economico finanziario per recuperare soldi. Dopo le ultime scelte la preoccupazione è diventata pensate».

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