La Nuova Sardegna

Sassari

L’Aou: i familiari sorveglino i propri cari

di Vincenzo Garofalo
L’Aou: i familiari sorveglino i propri cari

Vademecum per la sicurezza dei pazienti. I sindacati: infermieri come manutentori, è inaccettabile

26 gennaio 2017
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SASSARI. Familiari vigilantes e infermieri manutentori. È la ricetta indicata con precise disposizioni interne dal direttore del presidio ospedaliero Santissima Annunziata, Bruno Contu, per evitare che i pazienti del nosocomio sassarese tentino la fuga dai reparti o restino vittime di incidenti. La soluzione fai da te ingegnata dai vertici dell’Aou di Sassari arriva dopo la tragedia che poco prima di Natale è costata la vita a un anziano ricoverato nel reparto di Medicina dell’ospedale civile; l’uomo aveva cercato di allontanarsi dall’ospedale calandosi da una finestra ma era precipitato ed era morto a causa delle lesioni interne provocate dalla caduta. A dare notizia dell’incidente era stata la stessa dirigenza, con una nota del direttore generale Antonio D’Urso e del direttore sanitario, Nicola Orrù. E sulla morte del pensionato la magistratura sassarese aveva aperto immediatamente un’inchiesta, ancora in corso, per verificare eventuali responsabilità. Due giorni fa, nei reparti del Santissima Annunziata è arrivata una circolare a firma del direttore di presidio, Bruno Contu, con le istruzioni da mettere in pratica «a maggiore tutela della sicurezza di quei pazienti affetti da disorientamento temporo-spaziale, demenza e/o, delirium, al fine di prevenire il ripetersi di eventi analoghi a quelli accaduti recentemente», come è scritto nell’introduzione al vademecum recapitato a tutte le unità operative dell’ospedale civile.

In pratica il pugno di ferro studiato dalla dirigenza Aou per garantire la sicurezza dei pazienti passa per due rimedi che potrebbero rivoluzionare il sistema sanitario: gli infermieri devono occuparsi della manutenzione delle finestre, controllando il corretto funzionamento delle finestre e, nel caso, smontare le maniglie difettose; ma il ruolo fondamentale viene scaricato sulla famiglia del degente, invitata senza mezzi termini a sorvegliare il proprio caro giorno e notte, 24 ore su 24, e ad avvisare il reparto in caso di insofferenza del paziente. Più precisamente, il documento recita al sesto comandamento: «Dovrà essere incoraggiata e favorita la presenza costante di un familiare, soprattutto nelle ore notturne»; e al punto sette: «Al momento dell’ingresso il familiare di riferimento dovrà essere avvertito di richiamare immediatamente il reparto di degenza, anche e soprattutto nelle ore notturne, qualora il loro congiunto manifestasse una qualche insofferenza o disagio alla permanenza in ospedale e l’intenzione di volersene andare». Agli infermieri viene inoltre raccomandato di riportare sul diario infermieristico, con penna rossa e caratteri maiuscoli, eventuali episodi di disagio psico-comportamentale del paziente; azioni che gli infermieri fanno puntualmente da sempre.

Il documento del direttore di presidio non è piaciuto ai sindacati, che per voce dei segretari territoriali Salvatore Terrosu (Cgil Fp), Antonio Monni (Cisl Fp) e Dario Cuccuru (Uil Fp), contestano il contenuto della circolare: «Il dispositivo ci lascia molto perplessi. In primo luogo perché non è stato concertato né con le rappresentanze sindacali, né con la direzione infermieristica», commentano. «Poi perché chiede agli infermieri di fare, in pratica, da manutentori, in una realtà che vede il personale infermieristico oberato di lavoro e ridotto a operare in strutture che per la gran parte sono vecchie, in reparti sovraffollati, con i pazienti costretti spesso in barelle. È un documento inaccettabile».

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