La Nuova Sardegna

Sassari

In tilt gli ecografi, chiuso l’ambulatorio

In tilt gli ecografi, chiuso l’ambulatorio

Disagi in clinica ostetrica per le donne in gravidanza a rischio. Dessole: «Necessari nuovi macchinari»

03 febbraio 2017
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SASSARI. Chiuso l’ambulatorio per le gravidanze a rischio. Lo hanno scoperto senza alcun preavviso, anzi, presentandosi come da appuntamento al quarto piano della clinica ostetrica di viale San Pietro, le donne che alcuni giorni fa si sarebbero dovute sottoporre a controllo ecografico. Ed è proprio un problema legato all’insufficienza dei macchinari con i quali si osserva il feto dentro il ventre materno che ha causato l’interruzione dell’importante servizio. «Ci siamo presentate, io e altre donne in attesa a rischio per diversi problemi - segnala una paziente delle cliniche universitarie gestite dall’Aou - al controllo ecografico che per noi è più frequente. Arrivate al quarto piano gli addetti ci hanno comunicato che l’ambulatorio dal quale eravamo seguite fino a quel momento era stato chiuso per l’indisponibilità delle apparecchiature. Un fulmine a ciel sereno per tutte noi che stiamo vivendo questo periodo della vita con una certa apprensione». Alle donne, molte delle quali avevano affrontato il viaggio anche da centri lontani, è stato detto di rivolgersi al Centro unico di prenotazione per prendere un altro appuntamento. Saranno inserite nella routine insieme alle altre mamme in attesa. «A me il nuovo appuntamento è stato dato a metà mese quindi per questa volta ho saltato i controlli che mi erano stati prescritti. Un grave disagio e sicuramente attese molto più lunghe».

È proprio vero perché, come conferma anche il direttore della clinica di Ostetricia e Ginecologia Salvatore Dessole «di sette ecografi che avevamo in dotazione, quattro sono andati in tilt nell’ultimo periodo. Gli ultimi due hanno dato forfait pochi giorni fa ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Insomma, non c’erano più le condizioni (soltanto tre ecografi in funzione quando, nel 2016, sono state eseguite per esterni, oltre 7mila visite) per mantenere in piedi un servizio dedicato che piaceva molto alle donne.

E Dessole aggiunge che il problema dei macchinari è stato segnalato più volte alle varie direzioni che si sono susseguite negli ultimi anni. «Da un recentissimo colloquio con il manager D’Urso - aggiunge - è emersa la necessità di andare a Cagliari a battere cassa. La Regione deve dimostrare con i fatti che Sassari, dopo l’incorporazione, è sede di un ospedale hub non soltanto a parole. E per riempire un termine di contenuti sono necessari finanziamenti credibili». (g.g.)

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