Grande festa per i cento anni di zio Nicola Ruzzu
CASTELSARDO. Un secolo a coltivare la terra e a declamare poesie con una parentesi sotto le armi, in una guerra mai dimenticata. Ha festeggiato, il 5 febbraio scorso, i cento anni di vita, zio Nicola...
CASTELSARDO. Un secolo a coltivare la terra e a declamare poesie con una parentesi sotto le armi, in una guerra mai dimenticata. Ha festeggiato, il 5 febbraio scorso, i cento anni di vita, zio Nicola Ruzzu, attorniato da familiari e amici che non ha mancato di deliziare con la recita dei versi memorizzati nell’infanzia. Ha frequentato solo fino alla quinta elementare ma le lezioni imparate sono ancora vive nella memoria. I canti del Manzoni, De Amicis e persino Dante sgorgano dalle sue labbra con la facilità con cui snocciola i suoi ricordi.
Quelli del servizio militare sono i più vivi. L’esperienza da Marò, la promozione a sergente e lo scampato pericolo quando la cacciatorpediniere in cui era imbarcato si spezzò in due e affondò nelle acque gelide di Gennaio, a sud della Sicilia. I pochi naufraghi furono soccorsi da un peschereccio, trasportati a Lampedusa e accuditi dalla generosità che, allora come oggi, contraddistingue la gente della piccola isola.
Finita la guerra tornò alla sua terra, prese moglie in età avanzata e sono stati insieme, senza figli, sinché lei non lo ha lasciato vedovo a 78 anni.
Oggi vive con la sorella e i nipoti che si prendono cura di lui e hanno festeggiato con gioia il raggiungimento dell’agognato secolo di vita. L’unico rimpianto, per zio Nicola, è quello di non aver ottenuto la pensione di guerra. «Dodici anni di servizio - sottolinea - ma lo Stato non è stato riconoscente con me e ora dicono sia troppo tardi». La voglia di vivere non manca di certo e zio Nicola ha festeggiando degnamente il lusinghiero traguardo assaporando le leccornie preparate per l’occasione, compresa una bellissima torta.
Donatella Sini