La Nuova Sardegna

Sassari

Crisi, il M5S vuole sfiduciare il sindaco

di Giovanni Bua
Crisi, il M5S vuole sfiduciare il sindaco

Sfida dei pentastellati: pronta una mozione che per arrivare in aula ha bisogno di 14 firme. Carta e Alivesi dicono sì

25 marzo 2017
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SASSARI. Quattordici firme per trasferire il dibattito sul futuro della giunta Sanna dalle “segrete stanze” del Pd all’aula del consiglio comunale. Tante ne servono per dare gambe alla mozione di sfiducia presentata ieri dal Movimento 5 stelle cittadino. Che appone al documento, presentato ai senso dell’articolo 75 del regolamento del Consiglio comunale, le prime tre sigle, ne guadagna altre due (Manuel Alivesi e Giancarlo Carta) pochi minuti dopo la conferenza stampa, e lascia le porte aperte al tentativo di stangata fino alla seduta convocata per martedì.

Una mossa politica insidiosa, che potrebbe deflagrare dentro una maggioranza in piena fibrillazione. Basti pensare che per far approdare il documento in aula servirebbero solamente le adesioni di tutte le opposizioni (teoricamente nove consiglieri, anche se da tempo Lucchi e Sini sembrano essersi “smarcati”) e dei cinque consiglieri che sono in aperta polemica col sindaco Sanna: i tre di Città futura e i due di Sassari Bella dentro.

Uno scenario ai limiti dell’impossibile da realizzare, sia chiaro, con i M5S che comunque andranno all’incasso “facendo tana” a chi «solo a parole vuole staccare la spina a questa giunta, ma in realtà è ben incollato alla sua poltrona».

Parole di Maurilio Murru, ieri a Palazzo Ducale insieme agli compagni d’aula Desirè Manca e Luca Boscani. «Mandiamo a casa il sindaco e la città vada subito a nuove elezioni. Il M5s è pronto a governare Sassari», dicono i tre.

I rappresentanti dei cinquestelle si appellano all’articolo 75 del regolamento del Consiglio comunale e chiedono la convocazione straordinaria dell’assemblea municipale che, sempre per regolamento, deve avvenire oltre dieci ed entro trenta giorni dalla presentazione della mozione. Mozione che, se approderà in aula, verrà votata per appello nominale.

Affinché la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio possa essere accolta è necessario che la mozione sia depositata con le firme di almeno 14 consiglieri comunali. «Per ora ci sono le nostre tre firme - spiega Murru, che dopo poco incasserà il sì anche di Alivesi e Carta - martedì pomeriggio è convocato il Consiglio e alla fine dei lavori renderemo noto quanti consiglieri hanno sottoscritto la nostra mozione».

Se dovesse arrivare in Aula, per ottenere la sfiducia contro il sindaco e far decadere di conseguenza l’intera assemblea, saranno necessari i voti di 18 consiglieri, ossia della maggioranza assoluta. «Lanciamo un messaggio ai colleghi di centrodestra e di centrosinistra, il Pd in Consiglio ha 14 seggi su 34, se noi tutti ci uniamo possiamo essere la maggioranza. La città è in forte sofferenza, è arrivato il momento, per tutti, di uscire allo scoperto e mandare a casa questo sindaco».

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