La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, per il dirigente Marcello Garau un reintegro da 600mila euro

di Gavino Masia
Il municipio di Porto Torres
Il municipio di Porto Torres

Conto salato per il Comune: all’ex responsabile Area Ambiente spettano le retribuzioni dal 2010 L’ultima sentenza a suo favore è del Consiglio di Stato: aveva tutti i requisiti per ricoprire l’incarico

25 marzo 2017
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PORTO TORRES. Potrebbe costare circa 600mila euro al Comune il reintegro al posto di lavoro e il risarcimento delle retribuzioni non percepite in questi anni dall'ex dirigente dell’Area Ambiente Marcello Garau. Una cifra importante che andrà sicuramente ad incidere sia sul bilancio comunale che dovrebbe essere approvato tra qualche settimana e sia sul tetto di spesa del personale. Questo possibile esborso di denari, inoltre, toglierebbe spazio all’amministrazione comunale per potere fare assunzioni sia attraverso procedure concorsuali che attraverso la mobilità.

La storia. Il Comune nel 2009 aveva bandito un concorso per la copertura di un posto da dirigente tecnico ambientale a tempo indeterminato, cui avevano partecipato diversi concorrenti, e all’esito delle operazioni valutative (con determinazione numero 94 dell’11 dicembre 2009) veniva approvata la graduatoria definitiva che vedeva vincitore Marcello Garau. L’amministrazione Scarpa, all’atto del suo insediamento nel 2010, confermava le stesse figure dirigenziali, compreso Garau, poi invece decideva di licenziare il neo dirigente del settore Ambiente ritenendolo privo dei requisiti richiesti ai fini dell'ammissione al concorso e procedeva a bandire una nuova selezione per l'assunzione a tempo determinato di un dirigente del settore Ambiente. La documentazione presentata da Garau risultava più che sufficiente per i requisiti richiesti dal concorso, così dicono le sentenze, e il suo reintegro nelle funzioni di dirigente tecnico-ambientale risulta legittimata dai vari gradi di giudizio: dalla sentenza della giustizia penale, per archiviazione, dalla sentenza della Corte d'appello di Cagliari (Tribunale del lavoro) che annullava il licenziamento e per ultimo dal Consiglio di Stato, che aveva già stabilito che il legittimo titolare del ruolo di dirigente era Marcello Garau. Il Comune. Dice l’assessore al Bilancio Domenico Vargiu: «Il Comune sta predisponendo tutte le verifiche e gli atti necessari per rispettare quando disposto dalla sentenza provvisoriamente esecutiva della Corte d’Appello di Cagliari e in attesa della corretta determinazione degli importi, per non aggravare gli effetti derivanti da una tardiva approvazione del bilancio, si procederà ad approvare lo stesso con l’utilizzo del fondo rischi già accantonato in previsione di tale possibilità. In via cautelare, poiché il risarcimento incide prevalentemente sui costi del personale, si sospenderanno le nuove assunzioni ancora da bandire, sino a nuova rideterminazione del fabbisogno».

La mozione del Pd. Nell’ottobre del 2014 il Partito democratico presentò una mozione in consiglio Comunale chiedendo il reintegro del dirigente Marcello Garau sulle base delle sentenze che ribadivano l'illegittimità del suo licenziamento. «Tale comportamento avrebbe potuto causare un disavanzo nelle finanze comunali - ricorda il consigliere Massimo Cossu - tenendo conto di tutti gli stipendi arretrati, delle spese legali e interessi vari: il consiglio approvò la mozione, ma l’amministrazione comunale di allora non tenne assolutamente conto del deliberato». Ora la Corte di Appello di Cagliari ha dato pienamente ragione a Garau annullando il suo licenziamento e intimando la riassunzione e il pagamento di tutti gli stipendi arretrati. «Quanto il Pd aveva previsto - conclude Cossu - si è puntualmente verificato, ed è assurdo anche da parte di questa amministrazione far passare il messaggio che tale vicenda possa essere la principale causa di una mancata approvazione del bilancio nei tempi dovuti, dato che tutti e da tempo ne erano a conoscenza e che al 23 di marzo non è stata convocata una sola commissione apposita».

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