La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, multati per la “differenziata” e svergognati sul sito del Comune

di Barbara Mastino
Ozieri, multati per la “differenziata” e svergognati sul sito del Comune

Raccolta rifiuti, pubblicati su internet i nomi delle 3 persone e dell’azienda controllate e sanzionate L’ammenda è di 163 euro ma è possibile contestarla presentando un ricorso al giudice di pace

18 aprile 2017
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OZIERI. Non è un finto spauracchio, ma funziona davvero il sistema di controllo e di sanzioni istituito dal Comune di Ozieri per contrastare il conferimento irregolare dei rifiuti. Nei giorni scorsi sono state infatti comminate quattro sanzioni, ciascuna dell’ammontare di 179,30 euro (162,50 di sanzione amministrativa più 16,80 euro per i diritti di notifica), ad altrettanti soggetti privati, tre cittadini e una ditta non locale, per conferimento irregolare di rifiuti.

Quello che particolarmente colpisce è che l’ingiunzione di pagamento, pubblicata anche sull’albo on-line, riporta “in chiaro” anche i nomi dei sanzionati. Da qui la domanda che sorge immediata: esposizione al pubblico ludibrio o precisa indicazione di legge? È un argomento del quale si è dibattuto molto negli anni precedenti, e anche di recente, anche perché alla base dell’individuazione dei responsabili dello scorretto conferimento c’è in primo luogo un’ispezione dei rifiuti, al fine di individuare con esattezza l’autore materiale del fatto. Così per esempio si è pronunciato nel 2014 il giudice di pace di Pozzuoli in una sentenza che ha fatto giurisprudenza: la multa comminata al cittadino non deve solo indicare gli estremi dell’illecito, ma anche identificare, con precisione, il soggetto colpevole. La stessa legge che stabilisce le sanzioni (la 689/81), infatti, stabilisce il principio generale della responsabilità personale dell’illecito amministrativo (equiparandola quindi alla responsabilità penale).

Resta il fatto che, a detta di qualcuno, forse si sarebbe potuto evitare di rendere visibili sul sito web istituzionale nomi e cognomi dei responsabili, lasciando quella indicazione solo al cartaceo, molto meno “fruito” dal resto della cittadinanza. Anche perché, come si nota leggendo l’atto, nell’ingiunzione di pagamento è indicato con estrema esattezza il luogo del ritrovamento ed è descritta minuziosamente la modalità dell’illecito commesso.

Forse sarebbe bastato un po’ di “bianchetto” sul sito web del Comune per evitare che i responsabili possano essere individuati personalmente dalla macchina del pettegolezzo cittadino. Anche perché alla sanzione ci si può opporre, come specificato nello stesso atto di ingiunzione dove si legge testualmente «è ammessa opposizione, mediante ricorso davanti al giudice di pace allegando all’istanza copia dell’ordinanza d’ingiunzione notificata da presentarsi entro 30 giorni dalla data di notificazione, se l’interessato risiede in Italia, oppure entro 60 giorni se risiede all’estero». Tant’è, ma resta il fatto che il sistema delle sanzioni sta iniziando a funzionare davvero, e che la pubblicazione delle ingiunzioni anche sul sito web appare come un buon deterrente per scoraggiare i conferimenti irregolari che sono ancora piuttosto frequenti.

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