La Nuova Sardegna

Sassari

rappresentazione a cossoine

Gli studenti raccontano le storie di due eroi antifascisti

Gli studenti raccontano le storie di due eroi antifascisti

COSSOINE. Se non è una forzatura della storia, è una di quelle coincidenze che capitano una volta su un milione e forse più. È la vicenda di Agostino Pani, il pilota dell’aereo precipitato a Cossoine...

29 aprile 2017
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COSSOINE. Se non è una forzatura della storia, è una di quelle coincidenze che capitano una volta su un milione e forse più. È la vicenda di Agostino Pani, il pilota dell’aereo precipitato a Cossoine nel maggio del 1943, mentre con la sua squadriglia attaccava il treno in corsa da Cagliari a Sassari. L’ha raccontata nei dettagli Alfredo Unali, già sindaco del paese e ora impegnato nella Pro loco, e l’hanno portata in scena i ragazzi del liceo scientifico di Pozzomaggiore. Quell’Agostino Pani morto a “Mazzone”, sarebbe stato originario proprio di Cossoine. Questo ricorda la memoria popolare, e riscontri si trovano anche all’anagrafe del paese, da cui risulta un residente all’inizio del Novecento che di nome fa proprio Agostino Pani. Non quello precipitato con l’aereo, evidentemente, che nel ’43 avrà avuto una ventina d’anni o poco più, bensì, parrebbe, un suo nipote, essendo il fratello di quell’Agostino emigrato in America nel 1911, ed essendo che lo stesso avrebbe messo su famiglia nel continente americano. Lì sarebbe nato quell’americano/cossoinese, che poi sarebbe venuto a morire nel suo paese d’origine. «I riscontri definitivi non li abbiamo trovati - ha detto onestamente Alfredo Unali - ma le prove sono tante, e a noi piace pensare che così realmente stiano le cose». L’altra figura intorno a cui ha ruotato la rappresentazione “L’America e l’Impero”, portata in scena dai ragazzi del liceo scientifico di Pozzomaggiore con l’allestimento e la regia della Pro loco Bastiano Unali di Cossoine, è stata quella di Giovanni Virgilio, l’anarchico cossoinese impegnato in prima linea contro il regime fascista, volontario in Spagna con le forze antifranchiste, confinato a Ventotene, coinvolto nell’attentato di via Rasella, e infine attivo nella Guerra di Liberazione. E anche in questo caso sono stati proposti due aneddoti che sono serviti a inquadrare meglio il personaggio. Uno riguardante un episodio verificatosi a Ventotene, dove Giovanni Virgilio è confinato con Sandro Pertini, e che lo stesso Pertini racconta nel suo libro “Sei condanne, due evasioni”, quando Virgilio si oppone a un ordine ritenuto ingiusto spalleggiato da quello che poi sarebbe diventato il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani. L’altro riguarda l’attentato di via Rasella, quando subito dopo il fatto Giovanni Virgilio in fuga dai tedeschi trova riparo, insieme a un certo Mariani, presso una famiglia romana, e assiste impotente da un pertugio della cantina allo sterminio di quella famiglia. Il resto della rappresentazione è stato un excursus storico ben documentato e commentato da filmati, canzoni, testimonianze sulle vicende che portarono all’ascesa e alla caduta del regime fascista. Il tutto, sottolineato dagli applausi del pubblico presente.

Mario Bonu

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