La Nuova Sardegna

Sassari

«Dall’Asinara sviluppo per il territorio»

di Gavino Masia
«Dall’Asinara sviluppo per il territorio»

Blitz a sorpresa sull’isola-parco di dirigenti e attivisti Psd’Az: svincolare Cala d’Oliva e farlo diventare un borgo vivo

13 maggio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Blitz di dirigenti e militanti del Partito sardo d’azione, ieri mattina, nel Parco nazionale dell’Asinara. Una delegazione di circa 50 persone si è imbarcata a Porto Torres e ha raggiunto Cala Reale: bandiere dei Quattro mori al vento nel prato davanti alla sede del Parco per una azione dimostrativa che è stata promossa per affermare la sovranità di Porto Torres in quella che è la metà del proprio territorio comunale. Non una dimostrazione a caso, però: l’iniziativa della sezione “Anton Simon Mossa” mira a chiedere che «la proprietà di tutti gli stabili presenti sull’isola, venga ceduta da Regione e Ministeri al Comune turritano». Alle 8,30 il folto gruppo sardista si è imbarcato con bandiere e striscioni sulla motonave “Eolo” della Delcomar e dalla banchina della Teleferica si sono diretti verso l’altra metà del territorio comunale per rivendicare un’attenzione maggiore della politica locale e regionale verso l’isola.

«L’Asinara ricade totalmente nel territorio del Comune di Porto Torres – ha ribadito la segretaria cittadina del Psd’Az Ilaria Faedda – e pretendiamo che anche i circa 600 immobili presenti sull’isola ritornino una volta per tutte nella disponibilità della città di Porto Torres per poter poi diventare volano di sviluppo sostenibile per l’economia turistica e ambientale del territorio». Una nuova fonte di sviluppo per attirare aziende, società e cooperative locali, che potrebbero così rendere viva l’Asinara per 12 mesi all’anno. Per Sandra Fancello, vice segretario del Psd’Az, è importante svincolare il borgo di Cala d’Oliva dal perimetro del Parco: «Deve diventare finalmente un quartiere di Porto Torres, abitato tutto l’anno, ed è necessario aprire delle nuove attività commerciali e di servizio per far vivere questa incantevole parte di Asinara».

E’ da anni che si parla dell’antico borgo dei pescatori come di un quartiere cittadino, ma finora i risultati ottenuti sono assolutamente nulli. Per i sardisti occorre progettare un nuovo futuro «che renda l’isola abitabile ed economicamente autosufficiente. E per fare questo bisogna unire le forze per rendersi conto delle potenzialità economiche che potrebbe offrire l’Asinara in tutti i suoi aspetti.

«Ci sono centinaia di ettari di terreno da coltivare o utilizzare per allevamenti - ha detto il dirigente dei Quattro mori Bastianino Spanu - e da ciò si può creare una grande filiera alimentare: sempre rispettando l’ambiente ovviamente, non dimenticandoci che l’isola è un Parco naturale, perché creare lavoro ed economia sull’isola si può e si deve fare». Il settore del biologico è in questi ultimi anni è infatti in forte espansione e sempre più operatori cercano prodotti di qualità da valorizzare sui mercati nazionali ed esteri. Tante idee per valorizzare i borghi esistenti e sfruttare i terreni per l’agricoltura, ma prima di tutto occorre entrare in possesso degli immobili per poter programmare uno sviluppo concreto di una isola-parco che vive ancora di emergenze.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative