Alghero, morta da 18 giorni ma nessun familiare si interessa di lei
di Gianni Olandi
La donna, di origini ungheresi, viveva da anni ad Alghero. La salma attende la sepoltura
19 giugno 2017
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ALGHERO. Da diciotto giorni la salma di una donna di origini ungheresi si trova nei locali del cimitero comunale in attesa di sepoltura. La signora, di 38 anni, madre di un bambino, viveva ad Alghero da qualche tempo dove sembra avesse trovato lavoro. Sono stati alcuni vicini di casa a informare il 118, quando i soccorritori sono arrivati sul posto l’hanno trovata priva di vita. Tra le cause della morte si ipotizza un improvviso infarto. Non risulta che sia stata eseguita la perizia necroscopica.
Oggi la salma è al centro di una controversa questione burocratica relativamente alla sua tumulazione della quale si stanno occupando attualmente il consolato di Ungheria a Roma e il servizi sociali del Comune. La sua famiglia, per questioni non meglio precisate, sembrerebbe essersi disinteressata della tragica fine della donna e quindi mancano proprio i riferimenti per dare corso alla procedura anche per quanto concerne gli aspetti economici legati ai costi della sepoltura.
Per quanto riguarda il bambino si è invece appreso che l’ex marito della defunta ha raggiunto Alghero e lo ha riportato in Ungheria senza curarsi della sepoltura della ex moglie.
Va però sottolineato che la lunga durata della permanenza della bara nei locali del cimitero (ben 18 giorni), anche a causa delle alte temperature di questi ultimi giorni – considerato che la sala non è refrigerata – sta determinando problemi anche di natura igienico sanitaria e relativi disagi tra coloro che per lavoro o motivi personali sono obbligati a sostare lì vicino, dove vengono collocate le salme in attesa della sepoltura. In passato situazioni più o meno analoghe sono state affrontate, sempre nel rispetto delle procedure, ma con tempistica più rapida.
Si è infatti dato corso subito alla sepoltura, provvedendo anche agli adempimenti economici, e contestualmente al disbrigo delle pratiche burocratiche e al recupero delle somme impegnate dalla pubblica amministrazione per le onoranze funebri.
Oggi la salma è al centro di una controversa questione burocratica relativamente alla sua tumulazione della quale si stanno occupando attualmente il consolato di Ungheria a Roma e il servizi sociali del Comune. La sua famiglia, per questioni non meglio precisate, sembrerebbe essersi disinteressata della tragica fine della donna e quindi mancano proprio i riferimenti per dare corso alla procedura anche per quanto concerne gli aspetti economici legati ai costi della sepoltura.
Per quanto riguarda il bambino si è invece appreso che l’ex marito della defunta ha raggiunto Alghero e lo ha riportato in Ungheria senza curarsi della sepoltura della ex moglie.
Va però sottolineato che la lunga durata della permanenza della bara nei locali del cimitero (ben 18 giorni), anche a causa delle alte temperature di questi ultimi giorni – considerato che la sala non è refrigerata – sta determinando problemi anche di natura igienico sanitaria e relativi disagi tra coloro che per lavoro o motivi personali sono obbligati a sostare lì vicino, dove vengono collocate le salme in attesa della sepoltura. In passato situazioni più o meno analoghe sono state affrontate, sempre nel rispetto delle procedure, ma con tempistica più rapida.
Si è infatti dato corso subito alla sepoltura, provvedendo anche agli adempimenti economici, e contestualmente al disbrigo delle pratiche burocratiche e al recupero delle somme impegnate dalla pubblica amministrazione per le onoranze funebri.