La revoca della Giunta ora è effettiva
Il sindaco ha accolto le dimissioni degli ultimi 4 assessori: il primo vertice del Pd per ricomporre l’esecutivo sarà venerdì
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SASSARI. Ora l’azzeramento della giunta è ufficiale e definitivo e il Pd può cominciare a sedersi attorno a un tavolo e ragionare sul futuro.
Ieri mattina il sindaco ha accolto la remissione delle deleghe da parte dei quattro assessori rimasti, e ha decretato la revoca degli incarichi. Ed ecco che subito il partito ha fissato per venerdì la prima riunione utile alla definizione dei nuovi assetti dell’esecutivo. Nel frattempo si susseguono anche gli incontri di coalizione, le conferenze di capigruppo e tutto questo fermento del centrosinistra bloccherà l’attività amministrativa di Palazzo Ducale. L’ultima seduta del consiglio comunale che si è svolta regolarmente risale al 13 giugno. È saltata l’eventuale convocazione di ieri e non risulta fissata ancora alcuna riunione. Per questo motivo la volontà del Pd è quella di chiudere il più rapidamente il confronto sulla ricomposizione di governo. Il faccia a faccia di dopodomani riguarderà i segretari provinciale e cittadino del Pd, e naturalmente i big a cui fanno riferimento le varie correnti. Bocche rigorosamente cucite in questa fase delicata di dialogo interno, e il primo a non rilasciare alcuna dichiarazione è il sindaco Nicola Sanna.
L’amministrazione parla esclusivamente attraverso un comunicato stampa: l’auspicio è l’avvio di una collaborazione proficua e serena da parte delle varie anime del partito e dagli stessi alleati della coalizione per una ridefinizione rapida ed efficace dell’esecutivo. Se i buoni propositi dovessero essere mantenuti, significa che sul tavolo verrebbero banditi bilancini e pallottolieri. L’affidamento delle poltrone non sarebbe cioè solo una questione di numeri in Consiglio e di pesi nel partito. A guidare le scelte prevarrebbe la volontà di trovare rapidamente degli accordi senza innescare ulteriori guerre intestine. E in questa prospettiva non è detto che ci possa stare anche qualche riconferma tra gli assessori dimissionari. Tralasciando quelli che hanno sbattuto la porta, come Gianni Carbini, Fabio Pinna, e Raffaella Sau per i quali sarà necessario un lavoro di ricucitura anche sul versante personale, per quanto riguarda Antonio Piu, Ottavio Sanna, Simone Campus e Amalia Cherchi il sindaco ha lasciato aperto uno spiraglio. «Sperando di poter riprendere con loro l’esperienza amministrativa interrotta...».
Ora, riprensentarsi con una giunta fotocopia ai cittadini sarebbe un’operazione gattopardesca improponibile, però qualche riconferma non è esclusa. Che aria tirerà in questi faccia a faccia del Pd lo si potrà annusare già da venerdì, quando sarà chiaro se il clima è da resa dei conti o prevarrà subito la distensione, la mediazione e il compromesso. (lu.so.)
Ieri mattina il sindaco ha accolto la remissione delle deleghe da parte dei quattro assessori rimasti, e ha decretato la revoca degli incarichi. Ed ecco che subito il partito ha fissato per venerdì la prima riunione utile alla definizione dei nuovi assetti dell’esecutivo. Nel frattempo si susseguono anche gli incontri di coalizione, le conferenze di capigruppo e tutto questo fermento del centrosinistra bloccherà l’attività amministrativa di Palazzo Ducale. L’ultima seduta del consiglio comunale che si è svolta regolarmente risale al 13 giugno. È saltata l’eventuale convocazione di ieri e non risulta fissata ancora alcuna riunione. Per questo motivo la volontà del Pd è quella di chiudere il più rapidamente il confronto sulla ricomposizione di governo. Il faccia a faccia di dopodomani riguarderà i segretari provinciale e cittadino del Pd, e naturalmente i big a cui fanno riferimento le varie correnti. Bocche rigorosamente cucite in questa fase delicata di dialogo interno, e il primo a non rilasciare alcuna dichiarazione è il sindaco Nicola Sanna.
L’amministrazione parla esclusivamente attraverso un comunicato stampa: l’auspicio è l’avvio di una collaborazione proficua e serena da parte delle varie anime del partito e dagli stessi alleati della coalizione per una ridefinizione rapida ed efficace dell’esecutivo. Se i buoni propositi dovessero essere mantenuti, significa che sul tavolo verrebbero banditi bilancini e pallottolieri. L’affidamento delle poltrone non sarebbe cioè solo una questione di numeri in Consiglio e di pesi nel partito. A guidare le scelte prevarrebbe la volontà di trovare rapidamente degli accordi senza innescare ulteriori guerre intestine. E in questa prospettiva non è detto che ci possa stare anche qualche riconferma tra gli assessori dimissionari. Tralasciando quelli che hanno sbattuto la porta, come Gianni Carbini, Fabio Pinna, e Raffaella Sau per i quali sarà necessario un lavoro di ricucitura anche sul versante personale, per quanto riguarda Antonio Piu, Ottavio Sanna, Simone Campus e Amalia Cherchi il sindaco ha lasciato aperto uno spiraglio. «Sperando di poter riprendere con loro l’esperienza amministrativa interrotta...».
Ora, riprensentarsi con una giunta fotocopia ai cittadini sarebbe un’operazione gattopardesca improponibile, però qualche riconferma non è esclusa. Che aria tirerà in questi faccia a faccia del Pd lo si potrà annusare già da venerdì, quando sarà chiaro se il clima è da resa dei conti o prevarrà subito la distensione, la mediazione e il compromesso. (lu.so.)