La Nuova Sardegna

Sassari

I sindacati: «Subito un vertice in Prefettura»

I sindacati: «Subito un vertice in Prefettura»

I rappresentanti dei lavoratori lamentano situazioni di pericolo quotidiane sulle tratte regionali

17 luglio 2017
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SASSARI. C’è una cosa su cui sono tutti d’accordo: sui treni e sulla rete ferroviaria servono più controlli. Tra la verità raccontata dalla Cisl che assicura e ribadisce che sabato mattina una capotreno è stata aggredita e molestata da un gruppo di passeggeri stranieri senza biglietto e la smentita di Trenitalia che parla di «una aggressione verbale, un diverbio», si inseriscono le richieste di chi ogni giorno deve fare i conti con disagi di ogni tipo e da troppo tempo attende risposte dalle istituzioni. «Il 15 giugno - scrive Valerio Zoccheddu segretario generale Fit-Cisl Sardegna - è stato chiesto al prefetto di Sassari un incontro urgente per rappresentare le quotidiane segnalazioni di minacce subite dal personale. Cosa dobbiamo aspettare ancora? I lavoratori e le lavoratrici e gli utenti del Trasporto pubblico locale non possono tollerare oltre che si rischi la propria incolumità fisica per lavorare o per utilizzare il mezzo pubblico - aggiunge Zoccheddu - e per questo chiedono che sia urgentemente convocato un tavolo istituzionale presso la Prefettura di Cagliari che coinvolga tutte le aziende concessionarie di trasporto pubblico locale gommato e ferroviario e le organizzazioni sindacali per definire tutte le azioni necessarie a garantire la sicurezza sia al personale che ci lavora, che agli utenti che fruiscono del servizio». Anche il segretario regionale Fast-Confsal Sardegna Augusto Tocco esprime preoccupazione per l’ennesimo episodio di aggressione al personale e chiede di aprire un tavolo di confronto per affrontare il fenomeno aggressioni in maniera efficace e porre le basi per un coordinamento tra le attività di presidio delle aziende, in alcuni scali e stazioni del tutto assenti, e quelle delle forze dell'ordine». Gli fa eco il segretario generale regionale Filt Cgil Arnaldo Boeddu: «lo stato di totale abbandono in cui versano alcuni pseudo centro intermodali, in alcuni casi lasciati totalmente al buio, privi di telecamere e con una insufficiente controllo da parte degli operatori delle forze dell’ordine che, a causa della cronica carenza di organico che si affievolisce di anno in anno - spiega il sindacalista - rende praticamente impossibile un appropriato controllo delle città e del territorio. Sarebbe opportuno - conclude Boeddu - aprire un tavolo permanente tra Prefetture, istituzioni, forze dell’ordine, aziende di trasporto e rappresentanti dei lavoratori».

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