La Nuova Sardegna

Sassari

La chiesa di Sant’Antonio restituita ai fedeli

di Elena Corveddu
La chiesa di Sant’Antonio restituita ai fedeli

Burgos, la parrocchia ha riaperto le porte al culto dopo un anno di lavori di ristrutturazione

25 luglio 2017
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BURGOS. Dopo un anno di lavoro ha riaperto le porte al culto la chiesa parrocchiale Sant’Antonio Abate di Burgos.

I lavori di recupero della struttura sono stati finanziati per metà dall’otto per mille, dopo l’approvazione della Conferenza episcopale italiana, e per metà dalla Regione Sardegna per un totale di 180mila euro. Durante tutto il periodo di ristrutturazione le funzioni religiose sono state celebrate nel salone parrocchiale che ha accolto i fedeli di Burgos.

Alla toccante cerimonia di riapertura avvenuta domenica scorsa non poteva mancare il vescovo di Ozieri Corrado Melis, assieme al sindaco del paese Salvatore Arras, al direttore amministrativo dell’ufficio di edilizia di culto don Gianfranco Pala e al parroco di Burgos don Gianni Damini. A vedere con i propri occhi il nuovo volto della chiesa anche i parroci del territorio del Goceano. «Sarà ora nostro compito conservare al meglio l’edificio rinnovato ma sarà ancora più importante vedere crescere dentro e intorno alla chiesa di pietre una comunità desiderosa di rinnovarsi anch’essa, tessendo rapporti sinceri di collaborazione e di coinvolgimento, onorando la nostra vocazione battesimale a essere “pietre vive”» sono state le parole del parroco don Gianni Damini, arrivato a Burgos nell’ottobre scorso. I lavori hanno interessato la parte strutturale del tetto, le superfici esterne, indebolite dal fatto che il sistema di smaltimento delle acque meteoriche è particolarmente vecchio e quindi usurato.

Rimessa a nuovo anche la zoccolatura che impediva una corretta areazione e traspirazione delle murature. Successivamente si è proceduto alla reintegrazione degli intonaci demoliti. Per risolvere invece il problema delle lesioni degli archi, si è proceduto con un rinforzo degli stessi. Anche le finiture esterne sono state arricchite di nuovi elementi. Grande soddisfazione anche da parte del coordinatore don Gianfranco Pala: «Riaprire una chiesa dopo un intervento di restauro significa ricevere una consegna nel rispetto del passato, per riconsegnarla a chi verrà dopo di noi, possibilmente non stravolgendo un impianto storico e artistico, ma restituendolo al suo antico splendore».

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