La Nuova Sardegna

Sassari

Facchini in cappa e spada? Niente Faradda

di Antonio Meloni
Facchini in cappa e spada? Niente Faradda

Il sindaco gela le aspettative del dodicesimo gremio. Ma sul vestiario continua il dialogo con la commissione storica 

03 agosto 2017
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SASSARI. I Facchini rischiano di saltare anche questa Faradda perché a oggi mancherebbero le condizioni per l’ingresso nel corteo che il 14 agosto scioglierà il voto all’Assunta. La notizia è stata data ieri a Palazzo Ducale dal sindaco Nicola Sanna, durante la presentazione alla stampa del programma della Discesa. Le ragioni di questa mancata partecipazione, però, non sono del tutto chiare tanto più che i Facchini sembrano disposti ad accettare le condizioni poste dalla Commissione.

La loro posizione è stata espressa chiaramente in un documento trasmesso ieri in Comune e in una relazione consegnata i giorni scorsi al primo cittadino. In sostanza il gremio, pur essendo disposto ad adeguarsi alle richieste, non rinuncia a dire la propria in risposta alle osservazioni fatte sul loro abito dalla commissione paritetica. «Quegli elementi del vestiario, indicati nella relazione che la commissione ha trasmesso al sindaco i primi di giugno - spiegano i Facchini - non solo sono comuni a quelli di altre compagini, ma hanno anche un valore storico importante». Si tratta del mantello bianco, della feluca, della fascia a bandoliera e della spada, accessori che, stando alle conclusioni di Paolo Cau (Archivio storico), Giancarlo Zichi (Curia) e Salvatore Spada (Intergremio), sarebbero, invece, più consoni a una confraternita religiosa o a un corpo militare.

La commissione storica ritiene infatti che nel contesto socio - culturale della comunità gremiale e in quello più ampio della festa dei Candelieri, quell’abbigliamento sarebbe quanto meno inadeguato. Al sindaco il compito di trarne le conclusioni e redigere un documento in cui si prende atto della situazione. «Un atto formale – ha spiegato ieri Nicola Sanna - è stato già predisposto e sarà trasmesso al Consiglio per la relativa discussione». Naturalmente prima di approdare sui banchi dei consiglieri, la questione dovrà essere esaminata preventivamente dalla commissione competente e solo dopo la relativa istruttoria, l’assemblea civica sarà chiamata a esprimere il proprio parere. Però va considerato il fattore tempo, il calendario delle commissioni, infatti, non prevede a breve ordini del giorno relativi al tema, quindi è ragionevole supporre che la seduta slitti alla prossima settimana.

Insomma, a meno di un colpo di scena, sembra difficile che i Facchini possano partecipare alla Faradda di quest’anno, perché manca il tempo tecnico per esaminare una questione molto delicata. Come si ricorderà, la vicenda era cominciata l’anno scorso quando, accolte le richieste dell’Intergremio, la commissione storica aveva espresso parere favorevole all’ingresso dei Macellai e avanzato alcune riserve sui Facchini per i quali erano state riscontrare delle “criticità”. Dopo accese discussioni e altrettante polemiche, l’assemblea civica aveva quindi preso una decisione salomonica restando, comunque, nel solco tracciato dalla commissione storica.

I Macellai, infatti, erano stati ammessi da subito, per i Facchini era stato individuato un percorso diverso, più lungo. La querelle si era conclusa concedendo loro un anno di tempo per adeguarsi alle prescrizioni della Commissione. L’anno però è abbondantemente trascorso, ma la soluzione è ancora di là da venire e ora come ora sembra difficile prevedere quale possa essere l’epilogo di una vicenda così complessa e delicata.

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