La Nuova Sardegna

Sassari

Epidemia di mal di pancia al camping, 40 in ospedale

di Salvatore Santoni
Epidemia di mal di pancia al camping, 40 in ospedale

Un gruppo di ragazzi tedeschi sarebbe rimasto intossicato dall’acqua bevuta Il gestore della struttura di Platamona: qui dormono e basta. Indagini dell’Asl 

23 agosto 2017
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SORSO. All’inizio i crampi hanno piegato un paio di persone, poi cinque, poi dieci. Alla fine l’epidemia di mal di pancia ne ha messo ko circa quaranta. Il picco di malori è arrivato la notte tra domenica e lunedì: alle 3 del mattino il camping del golfo dell’Asinara si è illuminato di blu sotto il via vai di ambulanze del 118 che per quattro ore hanno fatto la spola tra Platamona e Sassari per trasportare i malcapitati all’ospedale Santissima Annunziata.

È la disavventura vissuta nei giorni scorsi da una comitiva di ragazzi tedeschi accampati nel campeggio di Platamona. La maggior parte dei giovani è stata dimessa dopo un giorno di ricovero ed è già rientrata tra le tende del campeggio. Alcuni di loro, invece, sono ancora ricoverati in ospedale. Secondo le prime indagini la causa potrebbe essere una intossicazione alimentare. La situazione è sotto osservazione da parte degli ispettori del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Assl di Sassari che stanno svolgendo tutti gli accertamenti per stabilire le cause dei malori a catena. Il sospetto è su alcuni filtri usati dalla comitiva per purificare l’acqua. Lunedì mattina sono stati informati dell’accaduto anche i carabinieri di Sorso che, guidati dal vicecomandante Stefano Robaldo, stanno monitorando la situazione in stretto contatto con l’Assl. Giuseppe Saderi di turisti e villeggianti sotto ai suoi occhi ne ha visti passare a migliaia. Lui gestisce il camping golfo dell’Asinara da circa vent’anni, che vanno sommati ad altri venti di esperienza fatta in numerose altre aziende orientate alla ricettività turistica nell’isola. La prima cosa che mette in chiaro è che il gruppo di tedeschi nel suo campeggio ci dorme e basta. Montano le tende, utilizzano i servizi igienici e le docce ma per quanto riguarda il cibo si arrangiano da soli. «Fanno la spesa nei supermercati e preparano tutto da soli – spiega il titolare del camping – nel nostro ristorante non ci entrano proprio».

I primi mal di pancia sono passati quasi inosservati. Domenica, invece, la situazione è letteralmente scoppiata. «Sono andati a correre insieme in gruppo lungo la litoranea – riprende Giuseppe Saderi – e quando sono tornati erano tutti affannati, hanno cominciato a vomitare». Considerato il numero dei malori a catena, al camping si è presentata subito l’Assl. «Gli ispettori – aggiunge il titolare del camping – sono venuti a controllare la situazione per analizzare la nostra acqua ed è tutto a posto. Hanno controllato anche il serbatoio che si son portati i ragazzi della comitiva e credo che quella fosse in regola».

Gli esperti stanno vagliando i campioni svolgendo le indagini necessarie per stabilire le possibili cause dei malori a catena. Sì, perché anche se tutti gli indizi depongono per un’intossicazione alimentare, per capire bene cosa è successo è necessario attendere le analisi di laboratorio. Per assurdo, potrebbe invece trattarsi di un’infezione di diversa natura che ha contagiato i giovani uno dopo l’altro. «Da quello che mi è parso di capire – aggiunge il titolare del campeggio – il sospetto è che la causa sia da imputare ad alcuni filtri che i ragazzi utilizzano per purificare l’acqua. La carica batterica potrebbe essersi sprigionata da lì».

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