La Nuova Sardegna

Sassari

Presidenza del Parco scontro aperto sui nomi

di Gavino Masia
Presidenza del Parco scontro aperto sui nomi

Asinara, proteste per la scarsa trasparenza nella selezione tra i 12 candidati Il Comune non ha reso noto l’elenco dei partecipanti e le modalità di scelta

25 agosto 2017
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PORTO TORRES. Sono passate poche ore ma è già diventata la terna della discordia e delle polemiche. Sui tre nomi decisi dal sindaco e dall’amministrazione comunale come proposta per la presidenza del Parco nazionale dell’Asinara, si stanno scatenando una serie di reazioni e perplessità, anche sul metodo di scelta tra coloro (12) che avevano partecipato alla manifestazione di interesse bandita dal Comune. E le domande sono inevitabili: quali criteri sono stati seguiti? Come sono stati attribuiti i punteggi e perché la scelta non è stata effettuata con quella trasparenza più volte sbandierata dal Movimento 5 Stelle? La carica di presidente del Parco è vacante ormai da un anno e mezzo – in attesa che il ministero dell’Ambiente e la Regione decidano di indicare la figura di presidente – e l’iniziativa messa in atto dall’amministrazione mirava proprio a trovare tre figure da sottoporre all’attenzione del ministro Gian Luigi Galletti e del governatore Francesco Pigliaru. Sui metodi di scelta tra i 12 nomi e sulle persone che hanno poi deciso la terna non si conoscono però le procedure, e questo modo di agire ha scatenato polemiche a tutto campo. A cominciare tra coloro che avevano partecipato al bando.

«Un gruppo di amici mi aveva chiesto di avanzare la mia candidatura alla presidenza dell’Ente Parco – dice l’avvocato Antonello Urru – e come cittadino portotorrese, consapevole di poter dare un fattivo contributo alla mia comunità, ho spedito il curriculum così come prevedeva il bando: ad oggi non si conoscono i nomi degli altri partecipanti, ne il loro curriculum, e soprattutto i motivi per i quali il sindaco avrebbe preferito le altre persone che sono state indicate». L’avvocato Urru non vuole fare polemiche, anche perché non conosce gli altri aspiranti, però avrebbe preferito vedere tutto alla luce del sole visto che la maggioranza che governa il Comune ha sostenuto più volte di volere un candidato di Porto Torres alla guida dell’Ente Parco. «Mi sembra che questa sorta di bando sia stato gestito in modo personale o privato – aggiunge l’ex assessore comunale al Bilancio –, tanto che ho appreso la notizia sui primi tre nomi della graduatoria, a distanza di tempo, solo dalla stampa». L’Asinara continua a destare interesse e crescono le preoccupazioni degli operatori che sul Parco lavorano. «Ciclicamente vari politici locali e non sparano contro il Parco nazionale nel tentativo di dare ricette sulla sua fruizione turistica – dice il presidente di “Ass.o.Asinara” Antonello Gadau –, dimenticandosi che vi lavorano 50 piccole aziende private formate da personale specializzato nel campo ambientale: ci siamo costituiti in associazione e siamo pronti ad accogliere tutti i suggerimenti e tutte le critiche, purché costruttive, ma quando si parla di tonnellate di spazzatura rispediamo al mittente queste affermazioni prive di fondamento e invitiamo tutti i politici ad un incontro sull’isola per dare corpo alle ricette in maniera concreta».

Anche il dirigente nazionale del Partito dei Sardi, Nando Nocco, ritiene che l’isola dell’Asinara non è solo degrado: «Chi è in politica, come il deputato Michele Piras, dovrebbe iniziare lui per primo a progettare un’idea per l’Asinara, impegnandosi a portare risorse economiche e a non parlare solo in termini negativi del nostro territorio».

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