La Nuova Sardegna

Sassari

Vigili del fuoco in piazza per chiedere rispetto

di Gianni Bazzoni
Vigili del fuoco in piazza per chiedere rispetto

Domani lo sciopero, il comando è tra i primi dieci in Italia ma ha troppe carenze Mancano dirigenti e il vice comandante. Straordinari non pagati, officina chiusa

14 settembre 2017
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SASSARI. Della serie sono importanti e perfino eroi quando servono, quando è bello metterli in vetrina mentre fanno semplicemente il loro dovere che è anche quello di soccorrere persone, salvare vite umane, spesso scavando anche con le mani. Ecco, sono sempre loro “gli angeli”, prima osannati e poi dimenticati quando si tratta di vedere riconosciuti i diritti. E allora anche i vigili del fuoco per farsi sentire hanno scelto di scioperare: certo uno di quegli scioperi anomali perché gente come loro non si può permettere una astensione dal lavoro normale. Perché dal loro intervento dipende la vita di altri: quindi emergenze e urgenze garantite, in tutti i settori. A mare e a terra, nelle città e negli aeroporti.

L’importante è farsi sentire, anzi chiedere di essere ascoltati. Così le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco di Sassari ,Fns Cisl, Uil Pa, Cgil Fp, Conapo e Confsal, unitariamente hanno proclamato per domani una giornata di sciopero provinciale. Prima un sit-in davanti alla sede del comando provinciale, poi in piazza d’Italia sotto la Prefettura dove sono state invitate alla partecipazione e all’ascolto delle problematiche le varie rappresentanze politiche del territorio.

Dirigenti. A Sassari c’è una grave carenza di personale direttivo (100 per cento) e amministrativo (65 per cento). «Da settembre 2016 – sottolineano i sindacati – i vertici sono stati informati e invitati a verificare le condizioni in cui versa il comando provinciale di Sassari, tra i primi 10 d’Italia e il più completo dal punto di vista professionale (secondo solo a quello di Roma). Le carenze non permettono il regolare svolgimento amministrativo coinvolgendo di riflesso tutta la parte operativa».

Vuoti. Dal 2015 a Sassari manca un vice comandante, «questo significa che quando il dirigente è assente non si firma nulla». Un solo tecnico informatico in servizio, nell’era digitale, non riesce a sopperire al carico di lavoro di tutta la provincia.

No straordinari. La parola d’ordine sembra essere “risparmio”. E i risultati si vedono anche nelle retribuzioni. «La ricerca convulsa del “risparmio a tutti i costi”, messa in atto dal dirigente locale – secondo le organizzazioni sindacali – «ha prodotto un ulteriore rallentamento dell’attività istituzionale. Attualmente il personale operativo è ancora in attesa di pagamento delle ore straordinarie rese nel 2015 e 2016 per il raggiungimento delle sedi di servizio a causa di una sua interpretazione, conclusa e chiarita definitivamente a livello nazionale con pronunciamento a a tutela del personale».

Officina chiusa. Il servizio di officina interno per la manutenzione dei mezzi di soccorso non funziona da circa 2 mesi. «Il dirigente ha smantellato i locali utilizzati da oltre 20 anni – spiegano i sindacati – per trasferirli in uno spazio messo a disposizione a titolo gratuito dal Comune di Sassari senza aver adeguato i nuovi locali di impianto elettrico, igienico sanitario pavimentazione bonifica. Anche il servizio telecomunicazioni (Tlc) non ha più uno spazio idoneo dove svolgere le proprie mansioni per garantire la continuità di comunicazione degli apparati radio.



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