L’abbraccio di Siligo a S’Aspru: da 35 anni un legame speciale
di Mario Bonu
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S'Aspru, SiligoDomenica 15 ottobre il paese festeggia la nascita della comunità. Fu fondata da padre Morittu per il recupero dei tossicodipendenti
14 ottobre 2017
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SILIGO. “Sei di Siligo se… domenica 15 ottobre festeggi i 35 anni della Comunità di S’Aspru”. E’ uno dei post comparsi su facebook per ricordare il 35° anniversario della Comunità di padre Salvatore Morittu e dei suoi ragazzi. E per festeggiare l’evento, il Comune di Siligo ha organizzato la giornata “Siligo abbraccia S’Aspru”. Sarà un abbraccio collettivo della comunità di Siligo e non solo, a padre Morittu e ai suoi ragazzi, che sulla collina di S’Aspru vivono una esperienza unica e irripetibile.
Dal punto di vista istituzionale, la Comunità di S’Aspru, gestita dall’associazione MondoX Sardegna, è una struttura socio-sanitaria residenziale finalizzata all’accoglienza e alla riabilitazione di persone con gravi problemi di disagio e in particolare di dipendenza di qualsiasi tipologia. Nell’ambito del sistema socio-sanitario regionale, la Comunità rientra nell’area dei servizi terapeutico riabilitativi, rivolti a persone che aderiscono a un programma terapeutico e riabilitativo, personalizzato e articolato in interventi di consulenza e supporto psicologico e/o psicoterapia individuale o di gruppo, finalizzati al superamento della dipendenza, al miglioramento della qualità della vita e al pieno reinserimento sociale.
La sua storia inizia il 22 maggio del 1982, quando sette ragazzi, recuperati dalla droga nella Comunità di San Mauro a Cagliari, partono alla volta di Siligo, destinazione S’Aspru. Sostenuti da padre Morittu, trovano ad accoglierli una villa campestre di fine ‘800 e una grandissima estensione di terreni, che occupano praticamente quasi tutta la collina di S'Aspru, appartenuti all'ingegner Diego Murgia e alla moglie Donna Annunziata Vivanet. L'edificio si erge solenne ma in totale stato di abbandono. Così i sette pionieri nel 1982 sono chiamati ad essere muratori e falegnami, elettricisti e fabbri, imbianchini ed idraulici, per restituire funzionalità alla casa. Quel che non sapranno fare loro, sarà fatto da artigiani di maggior mestiere, ed essi costituiranno la disciplinata squadra degli aiutanti. I terreni coltivati e quelli utilizzati a brado da greggi di pecore, e poi da mucche e vitelli, saranno via via resi dai pastori: sono 14 ettari. Il paese all’inizio si mostra diffidente: fa paura la presenza di drogati anche se a quattro chilometri dall’abitato. Ma bastano pochi mesi per capire e per apprezzare. Anche se alla fine della storia non sarà chiaro chi avrà adottato chi, se il paese la comunità, o la comunità il paese. E così a S’Aspru salgono uomini, donne, giovani, bambini: chi per donare, chi per ricevere, tutti ammaliati dal sogno di una convivenza rispettosa di ciascuno, capace di far crescere tutti. Scendono, per esigenze varie e quotidiane, dal cocuzzolo comunitario i ragazzi: hanno bisogno del meccanico o del gommista per i mezzi motorizzati da lavoro, della fonte di Biddanoa per il gran lavaggio di lenzuola o tappeti, di teli o altri spessi tessuti, o per la manutenzione dei diversi abbeveratoi sparsi nell’agro. E la Comunità non è più solo di S’Aspru, ma di tutta Siligo.
Dal punto di vista istituzionale, la Comunità di S’Aspru, gestita dall’associazione MondoX Sardegna, è una struttura socio-sanitaria residenziale finalizzata all’accoglienza e alla riabilitazione di persone con gravi problemi di disagio e in particolare di dipendenza di qualsiasi tipologia. Nell’ambito del sistema socio-sanitario regionale, la Comunità rientra nell’area dei servizi terapeutico riabilitativi, rivolti a persone che aderiscono a un programma terapeutico e riabilitativo, personalizzato e articolato in interventi di consulenza e supporto psicologico e/o psicoterapia individuale o di gruppo, finalizzati al superamento della dipendenza, al miglioramento della qualità della vita e al pieno reinserimento sociale.
La sua storia inizia il 22 maggio del 1982, quando sette ragazzi, recuperati dalla droga nella Comunità di San Mauro a Cagliari, partono alla volta di Siligo, destinazione S’Aspru. Sostenuti da padre Morittu, trovano ad accoglierli una villa campestre di fine ‘800 e una grandissima estensione di terreni, che occupano praticamente quasi tutta la collina di S'Aspru, appartenuti all'ingegner Diego Murgia e alla moglie Donna Annunziata Vivanet. L'edificio si erge solenne ma in totale stato di abbandono. Così i sette pionieri nel 1982 sono chiamati ad essere muratori e falegnami, elettricisti e fabbri, imbianchini ed idraulici, per restituire funzionalità alla casa. Quel che non sapranno fare loro, sarà fatto da artigiani di maggior mestiere, ed essi costituiranno la disciplinata squadra degli aiutanti. I terreni coltivati e quelli utilizzati a brado da greggi di pecore, e poi da mucche e vitelli, saranno via via resi dai pastori: sono 14 ettari. Il paese all’inizio si mostra diffidente: fa paura la presenza di drogati anche se a quattro chilometri dall’abitato. Ma bastano pochi mesi per capire e per apprezzare. Anche se alla fine della storia non sarà chiaro chi avrà adottato chi, se il paese la comunità, o la comunità il paese. E così a S’Aspru salgono uomini, donne, giovani, bambini: chi per donare, chi per ricevere, tutti ammaliati dal sogno di una convivenza rispettosa di ciascuno, capace di far crescere tutti. Scendono, per esigenze varie e quotidiane, dal cocuzzolo comunitario i ragazzi: hanno bisogno del meccanico o del gommista per i mezzi motorizzati da lavoro, della fonte di Biddanoa per il gran lavaggio di lenzuola o tappeti, di teli o altri spessi tessuti, o per la manutenzione dei diversi abbeveratoi sparsi nell’agro. E la Comunità non è più solo di S’Aspru, ma di tutta Siligo.