La Nuova Sardegna

Sassari

Campo rom, a rischio la sicurezza dei residenti

di Gavino Masia

Cossu (Pd): «Situazione gravissima, peggiorata dopo l’incendio di quest’estate» Il sindaco: «Le persone più giovani subiscono gli atteggiamenti dei più grandi»

31 ottobre 2017
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PORTO TORRES. Nel campo sosta nomadi di via Ponte Pizzinnu sono diminuite le famiglie Rom ma sono aumentati i rifiuti da smaltire soprattutto dopo l’incendio improvviso dei mesi estivi. In quella occasione le fiamme avevano distrutto due baracche, un camper e una vettura che erano parcheggiate proprio vicino alle piazzole. E solo l’intervento provvidenziale dei vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres impedì – vista la situazione di potenziale pericolo a causa di alcune bombole di gas rimaste sotto le macerie – che ci fosse qualche vittima. La segnalazione. «C’è una criticità al campo Rom che persiste dopo l’incendio di quest’estate – dice il consigliere Pd Massimo Cossu –, sia internamente che all’esterno, con una polvere che rende insopportabile la vita quotidiana di sette famiglie e circa 30 persone: l’amministrazione comunale dovrebbe intervenire con urgenza per sanare a distanza di mesi questa brutta situazione».

Risposta dell’assessora. «Il Comune allo stato attuale può intervenire solo per tamponare l'emergenza scaturita dopo l'incendio di qualche mese fa – assicura l’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli –, perchè nel perimetro sono rimasti diversi rifiuti speciali e gli uffici hanno individuato e impegnato le risorse necessarie allo smaltimento, che avverrà non appena termineranno le caratterizzazioni da parte dell’azienda. Domani (oggi, ndc), verranno intanto smaltiti diversi ingombranti e nelle prossime settimane dovrà essere abbattuta un’altra baracca».

Il sopralluogo. L’amministrazione comunale ha effettuato martedì scorso un sopralluogo nel campo Rom, sollecitando gli abitanti a cambiare le proprie abitudini e ad adeguarsi a quelle dei cittadini di Porto Torres. Per questo, in accordo con la ditta che svolge il servizio di igiene urbana, saranno consegnati i kit per la raccolta anche agli abitanti del campo. È indispensabile quindi che le famiglie rimaste capiscano che devono conformarsi alla raccolta differenziata, sia per la loro sicurezza e sia per quella dei cittadini che risiedono nella zona di Ponti Pizzinnu e che si recano nel vicino cimitero.

Il sindaco. «Nella visita al campo Rom – ricorda Sean Wheeler – abbiamo ravvisato che le persone che vivono li non riescono a mettersi d’accordo sul sistema rifiuti: le persone più giovani, inoltre, subiscono situazioni poco edificanti dai residenti più grandi. Ci risulta che una famiglia sia inoltre nella graduatoria per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e, come è risaputo, la legge ci obbliga ad assegnarne una parte minoritaria alle utenze di etnia Rom».

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