Nel 1964 otto sale, poi il lento declino
SASSARI. È stata una lotta contro il tempo ma alla fine le scadenze previste sono state rispettate. Per l’apertura del multiplex al Moderno ieri si è lavorato fino a tardi e per tutto la giornata le...
31 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. È stata una lotta contro il tempo ma alla fine le scadenze previste sono state rispettate. Per l’apertura del multiplex al Moderno ieri si è lavorato fino a tardi e per tutto la giornata le squadre dell’impresa hanno eseguito le ultime rifiniture e dato gli ultimi ritocchi.
È anche arrivato il benestare della commissione provinciale di collaudo all’apertura, un ok senza alcuna prescrizione perché le opere sono state eseguite a regola d’arte e secondo le normative. Una soddisfazione per operai e progettisti perché se la commissione avesse posto dei vincoli, l’apertura del multisala sarebbe slittata. E dopo tanta attesa, sarebbe stata una delusione per la città che si può dire abbia contato i giorni nella speranza che le luci nella hall del Moderno si riaccendessero dopo essere state spente nell’aprile del 2016 per gli annunciati lavori. Se è vero che Alessandro Murtas ha comunque assicurato una programmazione cinematografica nell’auditorium dell’Istituto Dessì-Lamarmora in via Monte Grappa, l’offerta di film negli anni ha conosciuto a Sassari un così drastico calo che una sola sala cinematografica non era più sufficiente a garantire la soddisfazione degli spettatori. Basti pensare che nel 1964 la città contava otto cinema. È vero che era il momento d’oro della celluloide, è vero che pian piano all’andare al cinema si è preferita la visione a casa dei film su videocassette e dvd. Nel 2011 la chiusura dell’Ariston nel 2013 quella del Quattro Colonne, senza contare i precedenti del Nuovo Astra, del Rex e dello Smeraldo. Anche il Teatro Verdi ha eliminato i film per dare spazio agli spettacoli teatrali. Ora il multisala dovrà coprire quel vuoto e non è una sfida da poco.
È anche arrivato il benestare della commissione provinciale di collaudo all’apertura, un ok senza alcuna prescrizione perché le opere sono state eseguite a regola d’arte e secondo le normative. Una soddisfazione per operai e progettisti perché se la commissione avesse posto dei vincoli, l’apertura del multisala sarebbe slittata. E dopo tanta attesa, sarebbe stata una delusione per la città che si può dire abbia contato i giorni nella speranza che le luci nella hall del Moderno si riaccendessero dopo essere state spente nell’aprile del 2016 per gli annunciati lavori. Se è vero che Alessandro Murtas ha comunque assicurato una programmazione cinematografica nell’auditorium dell’Istituto Dessì-Lamarmora in via Monte Grappa, l’offerta di film negli anni ha conosciuto a Sassari un così drastico calo che una sola sala cinematografica non era più sufficiente a garantire la soddisfazione degli spettatori. Basti pensare che nel 1964 la città contava otto cinema. È vero che era il momento d’oro della celluloide, è vero che pian piano all’andare al cinema si è preferita la visione a casa dei film su videocassette e dvd. Nel 2011 la chiusura dell’Ariston nel 2013 quella del Quattro Colonne, senza contare i precedenti del Nuovo Astra, del Rex e dello Smeraldo. Anche il Teatro Verdi ha eliminato i film per dare spazio agli spettacoli teatrali. Ora il multisala dovrà coprire quel vuoto e non è una sfida da poco.