Padre Morittu: la nuova droga che intossica mente e corpi è il gioco d’azzardo
Un terzo degli ospiti nelle comunità di Mondo X sono malati di ludopatia
SASSARI. La nuova tossicodipendenza si chiama ludopatia. Non intossica tessuti e organi, ma la mente. E sono loro, i dipendenti dal gioco d’azzardo, gli inseparabili delle slot machine da bar o da internet, che a frotte cercano di riconquistare la loro libertà, e spesso anche le loro famiglie, chiedendo aiuto all’associazione Mondo X.
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Fino a pochi anni fa la ludopatia era un male sconosciuto, adesso un terzo degli ospiti nelle comunità di padre Salvatore Morittu (la comunità S’Aspru di Siligo e le case di accoglienza di Sassari e Cagliari) sono malati di gioco d’azzardo. Il primo passo per loro è prendere coscienza di essere gioco-dipendenti, e spesso a spingerli a chiedere aiuto è il dramma di vedersi respinti dalle famiglie, dopo aver dilapidato patrimoni.
«Ci vuole molta forza di volontà e la capacità di riacquistare fiducia in se stessi, ma quasi tutti ce la fanno», racconta padre Morittu. «C’è anche chi molla e chi ci ricasca, ma la maggior parte riesce a vincere la battaglia con la propria volontà».