La Nuova Sardegna

Sassari

La preside del 14enne di Ittiri: «I compagni sono annichiliti»

Luca Fiori
I rilievi dei carabinieri sul luogo della tragedia
I rilievi dei carabinieri sul luogo della tragedia

La dirigente del liceo Spano di Sassari: «Abbiamo sperato che non fosse vero». Team per il supporto psicologico

25 novembre 2017
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SASSARI. Appena due giorni fa aveva partecipato con i suoi compagni ai “Giochi di Archimede”, la prima fase delle “Olimpiadi della matematica”, una competizione annuale che ogni anno mette a confronto i migliori studenti d’Italia. Antonio Meloni frequentava il liceo scientifico Spano di Sassari da appena due mesi, ma gli era bastato davvero poco tempo per farsi apprezzare e voler bene da insegnanti e compagni di classe.

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Ieri mattina, 24 novembre, la notizia della sua morte è arrivata in città ancor prima del suono della campanella d’ingresso e ha gettato tutti nello sconforto. «Sono stati alcuni studenti di Ittiri che hanno assistito alla disgrazia – racconta con dolore la dirigente dell’istituto Maria Paola Curreli – ad avvisare i professori di quello che era accaduto. All’inizio abbiamo sperato che arrivasse qualche buona notizia, perché nessuno voleva credere che Antonio non fosse più con noi – aggiunge la dirigente – ma poi, una volta avuta conferma della sua morte, siamo stati sopraffatti dal dolore e abbiamo pianto per lui».

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Nonostante lo choc quasi tutti i ragazzi della Prima I, la classe di Antonio, ieri mattina sono entrati a scuola e cercato nei professori una parola di conforto. «La morte del loro compagno li ha annichiliti – continua Maria Paola Curreli – io sono stata con loro per un’ora per condividere il loro dolore. Ci sarà il tempo i prossimi giorni per parlare di comportamenti a rischio e di sicurezza – aggiunge – per ora siamo solo riusciti a ricordare Antonio e la sua grande voglia di vivere e di scoprire il mondo». Erano bastate le prime interrogazioni e i primi compiti in classe agli insegnanti di Antonio Meloni per capire che dietro quel ragazzino educato e che ancora arrossiva quando veniva chiamato alla lavagna c’era un ottimo studente.

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«Adesso cercheremo di stare vicino alla famiglia e ai suoi giovani compagni – continua la dirigente – la scuola ha gli strumenti per farlo e non può sottrarsi a questo compito». I prossimi giorni i compagni di classe di Antonio saranno affiancati da uno psicologo e da un’equipe di insegnanti creata proprio per supportare i ragazzi in casi di difficoltà. «Cercheremo di aiutarli in questo momento drammatico – spiega il vice preside Tonino Satta – in questa fase della vita sono così fragili e la scuola cercherà di aiutarli a superare questo dolore».
 

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