La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità dimezzata, mancano Radiologia e Fisioterapia

di Gavino Masia

L’appello dei medici di base che non possono assistere al meglio i loro pazienti I servizi sono stati chiusi da anni in una città ad alto rischio per gravi patologie

14 dicembre 2017
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PORTO TORRES. Il punto interrogativo che si pongono tanti cittadini è come mai in una città che conta una popolazione di 22 mila abitanti – più qualche altro migliaio di persone che si muovono dai paesi dell’hinterland – manchi da tanti anni uno studio specialistico di Radiologia e da circa due anni l’ambulatorio di Fisioterapia. In un centro abitato per tanti anni sede di industria chimica, infatti, la radiologia era ed è un servizio fondamentale che anche i medici di base avevano reclamato nei confronti dell’Asl. Allo stesso modo della Fisioterapia, che non è stata più ripristinata. Di queste e altre problemi della sanità turritana parlano i medici di base Giovanni Manca, Alberto Masala e Laura Cadeddu.

«Con Fisioterapia ci stanno scippando una specialistica importante: avevamo un ottimo servizio e dei medici molto bravi nel curare la riabilitazione dei pazienti, poi sono stati trasferiti al “Conti” di Sassari e non sono più ritornati a Porto Torres – dice Giovanni Manca –. Per Radiologia, invece, ci era stato promesso che avrebbero riportato indietro il servizio dopo averlo chiuso anni fa. Per una banale distorsione il paziente deve recarsi a Sassari per sottoporsi a una radiografia e qualcuno è anche costretto a servirsi dell’ambulanza per fare un controllo a pagamento. Da anni abbiamo poi un solo cardiologo e quando devi fare un controllo a domicilio i tempi sono biblici».

«La mancanza più grave è sicuramente il servizio di Radiologia – rincara Alberto Masala –, soprattutto per i controlli dell’apparato polmonare, e molti anziani non si recano nelle strutture sanitarie di Sassari per fare le visite: è un disagio inconciliabile con la buona sanità. Anche la Fisioterapia è fondamentale per la riabilitazione dei pazienti, che sono tanti contando i residenti in città e quelli dei centro vicini, è proprio per questo Porto Torres è un distretto che dovrebbe avere tutti i presidi sanitari completi. È ridicolo, poi, che nel Poliambulatorio manchi un ecocardiografo: si inizia la visita con un elettrocardiogramma nella struttura di Andriolu e poi si deve completarla a Sassari con l’ecocardiogramma».

Aggiunge Laura Cadeddu: «Ho numerosi pazienti che si lamentano perché è stato chiuso e mai riaperto l’ambulatorio di Fisioterapia: sono costretti a pagare dai privati le cure , oppure “disturbare” i loro figli per farsi accompagnare al “Conti”. Qualcuno mi dice che preferisce comprare una bombola in meno e utilizzare i pochi soldi per la fisioterapia. Per Radiologia siamo fermi all’ultimo incontro con l’ex commissario Asl Agostino Sussarellu, che parlava di spesa eccessiva del servizio, eppure si tratta di un ambulatorio essenziale per quella che è stata una città industriale. Altra criticità nel centro dialisi a fianco al Poliambulatorio – di competenza dell’Ats – dove è andato in pensione il nefrologo ambulatoriale e non è mai stato sostituito».

Si tratta di un servizio che per anni è stato un fiore all’occhiello della sanità – offrendo anche un punto di riferimento per i turisti dializzati di altre regioni italiane durante l'estate – ma oggi le prestazioni vengono assicurate da un nefrologo esterno che periodicamente fa visita all’ambulatorio di Porto Torres dove ci sono in dialisi venti pazienti.

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