Sassari, incendiata l'auto del presidente dell'Integremio
Salvatore Spada, del gremio dei Sarti, ha pubblicato su Facebook le immagini della sua Fiat Idea distrutta. Il rogo sarebbe doloso
SASSARI. A fuoco nella notte l'auto del presidente dell'Intergremio, Salvatore Spada. Poco prima della mezzanotte la Fiat Idea del capo dell'associazione che raggruppa tutti i Gremi che partecipano alla Faradda dei Candelieri, è stata data alle fiamme mentre era parcheggiata in largo Monache Cappuccine, nel centro storico di Sassari. Le fiamme hanno completamente distrutto la vettura e hanno leggermente danneggiato un furgone posteggiato davanti all'auto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e vigili del fuoco. Sono in corso le indagini per risalire alle esatte cause dell'incendio e agli eventuali responsabili. Finora i militari non escludono nessuna ipotesi, e benché dalle prime osservazioni ritengano probabile la pista del rogo doloso a scopo intimidatorio, non scartano nemmeno l'eventualità di un incendio causato da un corto circuito elettrico. A denunciare l'episodio, lo stesso Spada, con un post su Facebook molto amaro.
«Si! Questo rottame era fino a ieri alle 23:25 la mia auto. Una macchina comprata alla nascita di Matteo con tanti sacrifici e privazioni. Un’auto che passava più giorni parcheggiata che in moto perché serviva per le necessità e per qualche, saltuario, svago. Auto di cui non rimane che un rottame da smaltire ed un “non so che” di inspiegabile. I carabinieri mi hanno detto che, secondo loro ed ad una prima e veloce ispezione, l’incendio è doloso. Mi hanno chiesto pure se, in questo ultimo periodo avevo qualche “mal di pancia” o se pensavo che qualcuno potesse avermi fatto questo “regalo”. Onestamente non credo a tutto ciò anche se, col beneficio d’inventario, un dubbio resta. Ma io voglio credere che sia solo un’incrocio di destini, una casualità, un corto circuito imprevedibile ed impensabile. E spero sia così! Se così non fosse, non mi darei ragione di questo fatto! Non me ne darei ragione perché non capirei il perché e forse sarebbe la certezza di avere contribuito a costruire una civiltà malvagia che non ha rispetto delle cose altrui, dei sacrifici e della libertà degli altri. Una civiltà che gioca con la quotidianità di chi ti sta accanto. Certo, non è morto nessuno ed era solo una macchina ma il fatto che possa essere stata bruciata intenzionalmente infastidisce e fa riflettere».