Chiesa gremita per ricordare i due ragazzi
PATTADA. Chiesa gremita quella del Rosario di Pattada per il trigesimo dei fratelli Francesco e Matteo Pintor. A un mese dalla loro scomparsa anche Pattada, paese natale della madre dei due giovani,...
27 gennaio 2018
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PATTADA. Chiesa gremita quella del Rosario di Pattada per il trigesimo dei fratelli Francesco e Matteo Pintor. A un mese dalla loro scomparsa anche Pattada, paese natale della madre dei due giovani, piange la loro perdita. Durante questo difficile mese sono state tante le dimostrazioni di affetto e vicinanza da parte della popolazione di Pattada e dei tanti amici così come ha detto il parroco don Gianfranco Pala: «La comunità si è stretta alla famiglia, come già aveva fatto un mese fa, nella consapevolezza che la vicinanza, il sentire i cuori e le mani che si stringono ci doni sollievo nel dolore e speranza».
«Questa mattina – ha aggiunto don Pala – ho visitato a nome della comunità il luogo dell’incidente e ho rivolto al Signore la preghiera che ho voluto condividere alla fine della messa: non ti domandiamo perché ce li hai tolti, ti ringraziamo perché ce li hai dati, sia pure per così poco tempo. La morte non ci può togliere le persone che amiamo, le può solo spostare in un’altra dimensione che, comunque sia, per noi è sempre. Sentendo sempre vicina la comunità nei cuori dei singoli che battono insieme al vostro cuore, il dolore incomprensibile alla ragione umana, diventa preghiera e perciò offerta. Sentire insieme la gioia e il dolore è doveroso, ci serve per sostenere e ci è necessario per essere sostenuti».
La preghiera è rivolta anche al cugino dei giovani Alessandro Satta che si trovava con loro nel viaggio che li avrebbe dovuti portare a Pattada per il pranzo di Natale. Il giovane è ancora nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro dove l’equipe medica lo tiene sotto costante osservazione. (el.cor.)
«Questa mattina – ha aggiunto don Pala – ho visitato a nome della comunità il luogo dell’incidente e ho rivolto al Signore la preghiera che ho voluto condividere alla fine della messa: non ti domandiamo perché ce li hai tolti, ti ringraziamo perché ce li hai dati, sia pure per così poco tempo. La morte non ci può togliere le persone che amiamo, le può solo spostare in un’altra dimensione che, comunque sia, per noi è sempre. Sentendo sempre vicina la comunità nei cuori dei singoli che battono insieme al vostro cuore, il dolore incomprensibile alla ragione umana, diventa preghiera e perciò offerta. Sentire insieme la gioia e il dolore è doveroso, ci serve per sostenere e ci è necessario per essere sostenuti».
La preghiera è rivolta anche al cugino dei giovani Alessandro Satta che si trovava con loro nel viaggio che li avrebbe dovuti portare a Pattada per il pranzo di Natale. Il giovane è ancora nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro dove l’equipe medica lo tiene sotto costante osservazione. (el.cor.)