IL SINDACO NOMINI L’ASSESSORE
di GIOVANNI BUA
La crisi che attraversa, più o meno silenziosa, la maggioranza che governa la città è l’ennesima di una lunga lista. O forse è sempre la stessa. Cambiano protagonisti, equilibri, alleati diventati...
30 gennaio 2018
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La crisi che attraversa, più o meno silenziosa, la maggioranza che governa la città è l’ennesima di una lunga lista. O forse è sempre la stessa. Cambiano protagonisti, equilibri, alleati diventati giurati nemici. Ma il leitmotiv che accompagna la faticosa esperienza di governo di Nicola Sanna non cambia mai: il sindaco, fin dalle tutt’altro che pacifiche primarie che ne hanno deciso la candidatura, e il suo partito si guardano in cagnesco e non accettano uno le scelte (e il peso) dell’altro, finendo per infilarsi in bracci di ferro che durano mesi, o anni.
Risultato: a intervalli variabili l’attività amministrativa si paralizza, o almeno si depotenzia. Un esempio? L’assessorato alla Cultura, importantissimo in una città con le ambizioni di Sassari, e mai assegnato nonostante la crisi che l’ha lasciato scoperto si sia conclusa da sei mesi. Il Pd vuole la pace? Faccia il nome dell’assessore mancante, in modo che possa impegnarsi per la città nel tempo in cui Sanna rimarrà in sella. E se il segno di pace non arriva Sanna dimostri di essere in grado di “strappare” non solo sulla Fondazione. Perché degli equilibri interni del Pd a Sassari poco importa. Un’accorta programmazione culturale invece è una priorità per tutti.
Risultato: a intervalli variabili l’attività amministrativa si paralizza, o almeno si depotenzia. Un esempio? L’assessorato alla Cultura, importantissimo in una città con le ambizioni di Sassari, e mai assegnato nonostante la crisi che l’ha lasciato scoperto si sia conclusa da sei mesi. Il Pd vuole la pace? Faccia il nome dell’assessore mancante, in modo che possa impegnarsi per la città nel tempo in cui Sanna rimarrà in sella. E se il segno di pace non arriva Sanna dimostri di essere in grado di “strappare” non solo sulla Fondazione. Perché degli equilibri interni del Pd a Sassari poco importa. Un’accorta programmazione culturale invece è una priorità per tutti.