La Nuova Sardegna

Sassari

Licheri attacca Sanna: un piccolo bambino

Licheri attacca Sanna: un piccolo bambino

SASSARI. Scambio di cortesie (e di “misure”) in facebook tra l’avvocato Ettore Licheri, capolista al Senato per il M5S alle prossime Politiche, e il sindaco Nicola Sanna. A innescare lo scontro un...

30 gennaio 2018
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SASSARI. Scambio di cortesie (e di “misure”) in facebook tra l’avvocato Ettore Licheri, capolista al Senato per il M5S alle prossime Politiche, e il sindaco Nicola Sanna. A innescare lo scontro un post di Licheri dedicato alla lite a palazzo Ducale tra un componente del movimento e un ex, e la seguente reazione del sindaco. «Una lite nel corridoio del Comune – attacca Licheri – e il piccolo sindaco di Sassari è impazzito di felicità. Sapere che un grillino ed un ex grillino sono venuti alle mani lo ha fatto godere di gioia. Purtroppo però, chi legge quel post legge parole imbarazzanti. Per il piccolo sindaco di Sassari il M5S è un’associazione di tagliagole. E sul punto lui non ha dubbi. Parole violente, parole di guerra. Non esattamente ciò che ci si sarebbe aspettato da un sindaco adulto, responsabile. Ma, si sa, noi non abbiamo un sindaco adulto, noi abbiamo un sindaco bambino. E nessuno sa cosa lo spinga a demonizzare l’avversario, a buttare in propaganda un deplorevole fatto di cronaca, a sputare sul simbolo di un Movimento popolare. Qualcuno però lo rassicuri. Qualcuno gli dica che in città non ci sono camicie nere o colbacchi di pelo d’orso. In giro ci sono solo tanti sassaresi che per inconcludenza considerano la sua legislatura la peggiore che si ricordi dai tempi della dominazione spagnola».

«Caro Ettore non crederai di essere all’altezza solo perché la natura ti ha donato una ventina di cm di statura in più della mia? – replica a stretto giro di posta Nicola Sanna –. Noto nel tuo commento ed in quello dei tuoi gregari, non solo ulteriori offese, ma la totale assenza di una sola parola di biasimo al comportamento dei protagonisti della scazzottata dentro le sale di Palazzo Ducale. Non ti chiedo di darmi ragione ma il fatto che, un candidato a rappresentare la Repubblica democratica come te, non abbia sentito il dovere di prendere le distanze da atti violenti, a mio modesto parere, la dice lunga sul tuo modo di pensare».

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