Pd, pace armata in attesa del voto ma il sindaco ora alza la posta
di Giovanni Bua
La resa dei conti per lo strappo sulle nomine della Fondazione è inevitabile ma congelata fino a marzo Sanna però chiede che in settimana si chiuda il rimpasto in giunta. E tesse la tela per il ritorno in Egas
30 gennaio 2018
3 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Dovrà aspettare dopo le elezioni la resa dei conti in casa Dem tra Nicola Sanna e il resto del partito democratico cittadino. Lo sgarbo della nomina del rappresentante del Comune al comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna, con il sindaco che ha cancellato con un tratto di penna tutti i candidati indicati dall’area di maggioranza che in città fa riferimento a Giacomo Spissu e Silvio Lai (e dalla quasi unanimità del gruppo consiliare) avrà sicuramente conseguenze, ma non ora. E, a parte qualche prevedibile atto di dissenso più o meno silenzioso, che si registrerà in aula e nelle commissioni, l’ordine è di rimanere concentrati sull’unico obiettivo che conta: le prossime elezioni.
Ma, se l’ordine di scuderia che arriva da tutti i livelli del partito è chiarissimo, a far saltare per l’ennesima volta il tavolo potrebbe essere proprio il sindaco. Sanna infatti è consapevole che il suo potere contrattuale è in queste settimane al massimo livello possibile. E ha intenzione di sfruttare l’invito all’unità e al bene comune per chiudere due partite aperte e che lui giudica “sanguinose”. La prima riguarda la composizione della giunta, con la casella di assessore alla Cultura mai assegnata dopo l’ultimo faticoso rimpasto di luglio. A fare il nome dovrebbe essere proprio la corrente che fa riferimento a Lai e Spissu che però, sia per difficoltà a trovare una donna per ricoprire l’incarico senza toccare i favorevolissimi equilibri d’aula, sia per sottolineare il crescente dissenso, l’indicazione non l’hanno mai data, lasciando al sindaco la pesante delega.
Sanna ora ha deciso di forzare. E ha sondato il terreno scrivendo in alcune delle chat interne del partito e dei circoli, sottolineando proprio come l’invito a “fare gruppo” chiesto per le elezioni non possa essere a senso unico. E annunciando che chiederà che l’indicazione del nome dell’assessore mancante arrivi entro la settimana.
Altra partita, e di altro livello, riguarda invece la presidenza dell’Egas. Sanna, che aveva dato la sua disponibilità a mantenere la guida dell’Ente di governo del servizio idrico, con l’appoggio del Consiglio delle autonomie locali, è stato “silurato” e al suo posto è stato nominato il sindaco di Nurachi Enzo Ponti. Uno sgambetto che Sanna imputa al Partito dei Sardi di Paolo Maninchedda e dell’assessore regionale Edoardo Balzarini, con i due che hanno confermato «il totale appoggio a Ponti». Ora il sindaco sta da giorni tessendo la tela con la segreteria regionale, per fare in modo che la battaglia, da sua, diventi di tutto il Pd, partito che di fatto ha perso il controllo di un Ente strategico, retto prima di Sanna da un altro primo cittadino Dem: il nuorese Sandro Bianchi. Cucca fino ad ora ha avuto ben altri pensieri per la testa, ma la “partita Egas” è ora sul suo tavolo, e attende una risposta. (g.bua)
Ma, se l’ordine di scuderia che arriva da tutti i livelli del partito è chiarissimo, a far saltare per l’ennesima volta il tavolo potrebbe essere proprio il sindaco. Sanna infatti è consapevole che il suo potere contrattuale è in queste settimane al massimo livello possibile. E ha intenzione di sfruttare l’invito all’unità e al bene comune per chiudere due partite aperte e che lui giudica “sanguinose”. La prima riguarda la composizione della giunta, con la casella di assessore alla Cultura mai assegnata dopo l’ultimo faticoso rimpasto di luglio. A fare il nome dovrebbe essere proprio la corrente che fa riferimento a Lai e Spissu che però, sia per difficoltà a trovare una donna per ricoprire l’incarico senza toccare i favorevolissimi equilibri d’aula, sia per sottolineare il crescente dissenso, l’indicazione non l’hanno mai data, lasciando al sindaco la pesante delega.
Sanna ora ha deciso di forzare. E ha sondato il terreno scrivendo in alcune delle chat interne del partito e dei circoli, sottolineando proprio come l’invito a “fare gruppo” chiesto per le elezioni non possa essere a senso unico. E annunciando che chiederà che l’indicazione del nome dell’assessore mancante arrivi entro la settimana.
Altra partita, e di altro livello, riguarda invece la presidenza dell’Egas. Sanna, che aveva dato la sua disponibilità a mantenere la guida dell’Ente di governo del servizio idrico, con l’appoggio del Consiglio delle autonomie locali, è stato “silurato” e al suo posto è stato nominato il sindaco di Nurachi Enzo Ponti. Uno sgambetto che Sanna imputa al Partito dei Sardi di Paolo Maninchedda e dell’assessore regionale Edoardo Balzarini, con i due che hanno confermato «il totale appoggio a Ponti». Ora il sindaco sta da giorni tessendo la tela con la segreteria regionale, per fare in modo che la battaglia, da sua, diventi di tutto il Pd, partito che di fatto ha perso il controllo di un Ente strategico, retto prima di Sanna da un altro primo cittadino Dem: il nuorese Sandro Bianchi. Cucca fino ad ora ha avuto ben altri pensieri per la testa, ma la “partita Egas” è ora sul suo tavolo, e attende una risposta. (g.bua)