La Nuova Sardegna

Sassari

Un tunnel riporta in vita il bacino del Bunnari

di Vincenzo Garofalo
Un tunnel riporta in vita il bacino del Bunnari

Previsto il ripristino dell’invaso della diga alta che diventerà attrazione turistica Per il progetto che salva lo sbarramento a valle disponibili 7,4 milioni di euro

08 febbraio 2018
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SASSARI. Bunnari tornerà presto a essere un lago. Dopo mesi di trattative con il ministero delle Infrastrutture, la Giunta comunale ha deciso di dismettere la diga bassa, quella più antica collaudata nel 1880, e rinvasare l’acqua nel bacino della diga alta, costruita nel 1932, in epoca fascista, e su cui stanno terminando i lavori di manutenzione straordinaria iniziati due anni fa e costati 350 mila euro, circa. Il lago, all’asciutto da quindici anni, non sarà utilizzato per approvvigionare la città di Sassari (servita dagli invasi del Coghinas e del Bidighinzu), ma sarà sfruttato per fini turistici e sportivi, suggellando il progetto del parco attrezzato nato nel 2009 e andato avanti a singhiozzo, con alterne fortune. Con la dismissione della “diga bassa”, per far fronte a eventuali straripamenti dovuti a onde di piena nella diga alta, sarà costruito un tunnel laterale che favorirà il deflusso dell’acqua. Tutto questo sarà possibile grazie a un finanziamento di 7,4 milioni di euro, sul quale Palazzo Ducale dovrebbe mettere le mani a breve usufruendo del programma “Piano operativo infrastrutture” del ministero Infrastrutture e trasporti. «Sono andato personalmente al ministero per discutere con i tecnici quale fosse la soluzione migliore da adottare a Bunnari rientrando nel Piano operativo infrastrutture», spiega l’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Ducale, Ottavio Sanna. «Anche se il bacino non sarà utilizzato per l’approvvigionamento della città, rappresenterà comunque una importante riserva idrica utilissima in casi di emergenzza». È stata scelta la soluzione di dismettere la diga bassa perché «il suo ripristino comporterebbe costi molto elevati e ingiustificati in rapporto alla capacità di invaso e ai benefici che ne deriverebbero», precisa ancora l’assessore. Fra le tante ipotesi di intervento vagliate dai tecnici, Inizialmente si era pensato anche a demolire una parte della diga bassa per consentire il riempimento di quella alta. Questa soluzione è stata scartata anche perché la demolizione avrebbe dovuto essere autorizzata dalla Soprintendenza, cosa molto difficile visto che la diga è sottoposta a vincoli di tutela perché considerata a tutti gli effetti come un esempio di archeologia industriale. Il Comune ha quindi optato per la realizzazione di un tunnel di deflusso dell’acqua, che sarà costruito lateralmente alla diga. Ora la decisione della Giunta comunale sarà trasmessa al ministero delle Infrastrutture e sarà avviato l’iter burocratico per inserire l’intervento di Bunnari nel Piano per le infrastrutture e accedere così al finanziamento di 7,4 milioni di euro. Una volta ultimati i lavori per la dismissione della diga bassa e la costruzione del tunnel per il deflusso della acqua di piena, l’invaso sarà riempito e potrà diventare una vera attrazione turistica e sportiva.

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